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Maturità 2018, come gli studenti si stanno preparando agli esami

Secondo un'indagine di Skuola.net i maturandi preferiscono prepararsi sui libri cartacei e non sul web, ma non rinunciano a comunicare via chat

MILANO – Chi fa da sé fa per tre. Per preparare gli esami di Stato, infatti, praticamente tutti faranno affidamento esclusivamente su sé stessi. Più di 9 ragazzi su 10, infatti, nelle prossime due settimane si tapperanno in casa per tentare di incamerare il maggior numero di informazioni prima dell’inizio dell’esame. È questo il dato che emerge con più forza da una ricerca effettuata da Skuola.net su circa 4mila maturandi. Il 62% farà tutto da solo dalla A alla Z, il 30% ogni tanto si concederà dei momenti di confronto con i compagni.

 

Studiare in gruppo, meglio via chat

Appena l’8%, dunque, organizzerà gruppi di studio. Peraltro, solo poco più di 1 su 3 tra questi (38%) s’incontrerà con in colleghi ‘fisicamente’ in una casa, in un parco o in una biblioteca. Gli altri si divideranno tra chat collettive su WhatsApp (18%) e chiamate effettuate online con Skype o con programmi simili (10%). Oppure si limiteranno a condividere le informazioni attraverso i servizi di archiviazione in cloud, passandosi file e appunti utili (17%). Anche i ‘solitari’, comunque, non abbandoneranno del tutto il contatto (pur solo ‘virtuale’) con gli amici. Soprattutto in caso di dubbi su un argomento. WhatsApp sbaraglia la concorrenza: lo userà il 66% dei maturandi casalinghi. Qualcuno, invece, preferisce sentire la loro voce – probabilmente per avere un maggior conforto – e gli telefonerà (13%). Ma c’è pure chi metterà per una volta il naso fuori dalla porta per andare a trovarli a domicilio (6%). Meno convincenti le chat di Facebook (2%), i messaggi via Instagram (2%) e le conversazioni Skype (1%).

 

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La metà dei maturandi preferisce i libri al web

Un altro elemento, però, accomuna i maturandi di oggi a quelli del passato: il metodo di studio vero e proprio. Perché i cari e vecchi libri non tramontano mai: la metà dei maturandi (50%) per la preparazione si affiderà principalmente ai tradizionali testi scolastici. L’alternativa più valida sembra essere il computer (30%). Ovviamente connesso online: 7 su 10 lo accenderanno per navigare su Internet e approfondire i concetti scritti sul libro. Smartphone e tablet? I ragazzi non li vedono come strumenti didattici: li userà solo 1 su 10. Forse perché la scuola non li abitua a farlo: il 47% degli studenti, infatti, non ha mai utilizzato una risorsa tecnologica (dispositivi, motori di ricerca o App) in classe.

 

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Un aiuto anche dai professori

E i professori? Quelli che potrebbero risolvere ogni tipo d’interrogativo? Una buona fetta di maturandi (26%) se ne terrà alla larga. Ma la maggior parte – circa 3 su 4 – sfrutterà volentieri l’opportunità data da qualche docente disponibile ad aiutarli. Qui le cose, però, si fanno più ‘istituzionali’: il 27% li ‘disturberà’ via mail. Ma il primato di WhatsApp, anche su questo terreno, rimane: il 30% si confronterà con l’insegnante via chat.

 

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