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Caro libri, ecco come le famiglie italiane possono risparmiare

La maggioranza si rivolge al nuovo, in crescita gli acquisti on line. L'usato tuttavia non muore: librerie e “passamano” tra studenti recuperano terreno sui tradizionali mercatini

MILANO – Il nuovo resiste come prima scelta, Internet inizia a fare breccia nel grande pubblico, le librerie tradizionali cambiano volto, crollano i mercatini dell’usato. Sempre nell’ottica del risparmio. Sono queste le principali risposte al grande interrogativo con cui le famiglie sono chiamate a confrontarsi alla vigilia dell’apertura delle scuole: come organizzarsi per i libri di testo? Il dubbio non è più solo tra nuovo e usato. Anche ‘dove’ acquistare sta diventando motivo d’interesse. Perché la tecnologia sta travolgendo ogni settore, scuola compresa. A dirlo è una web survey di Skuola.net, effettuata su oltre 3500 studenti di medie e superiori.

TESTI NUOVI PRIMA SCELTA – Il mercato del nuovo è la scelta privilegiata: il 28% dei ragazzi metterà in cartella solo libri freschi di stampa e un altro 27% cercherà di averli prevalentemente nuovi. A conti fatti più della metà degli studenti – il 55% – avrà libri di testo nuovi. Il motivo? Per avere edizioni sempre aggiornate (28%) ma soprattutto per avere pagine senza sottolineature o appunti (42%). L’usato però rimane un’alternativa molto gettonata, riprendendo quota rispetto al passato e attestandosi al 45%, tra chi punterà solo vecchie edizioni (il 14%) e chi prenderà di ‘seconda mano’ la maggior parte dei libri scolastici (31%). Tra questi, qualcuno spera ancora di rimediare qualche libro usato gratis: il 22% facendoseli dare da amici e parenti, il 7% attingendo dal sistema di scambio organizzato dalla propria scuola, il 2% cercando online.

DOVE SI ACQUISTA – Ma come si svolgerà questa caccia al libro di scuola? Per acquistare testi nuovi, ormai più di 1 famiglia su 3 – il 35% – si affida ai siti web specializzati. Dodici mesi fa erano ‘solo’ il 28%. Il motivo di una crescita così esponenziale? Sicuramente gli ottimi sconti che si riescono a strappare su internet (a volte ben oltre il 15% indicato dalla legge). A pagarne le conseguenze maggiori sono i canali tradizionali: se l’anno scorso per la prima volta le librerie e cartolibrerie erano scese sotto quota 50% nelle vendite di libri nuovi (si attestarono al 47%), oggi calano ulteriormente fino al 41%. Ma il boom del web non risparmia neanche supermercati e ipermercati: le loro offerte sulla prenotazione dei testi scolastici sembrano non essere più così appetibili. Lo dimostra il fatto che, dopo l’exploit del 2016 (quando intercettarono il 28% delle vendite del nuovo), la grande distribuzione fa un notevole passo un indietro fermandosi al 20%.

L’USATO IN LIBRERIA – Grandi novità anche sul fronte usato. Perché è vero che i numeri dei libri di ‘seconda mano’ sono pressoché stabili, ma cambiano le tendenze d’acquisto: sembra ormai al tramonto l’era del mercatino. Le bancarelle, che per decenni hanno dominato la compra-vendita dei libri usati, oggi non vanno oltre il 10% delle scelte, in decisa picchiata rispetto allo scorso anno (quando erano al 18%). La vera sorpresa, però, è rappresentata da librerie e cartolibrerie che, se da un lato perdono molti clienti che comprano il nuovo, dall’altro s’impongono come punto di riferimento per l’usato: il 35% degli intervistati si affiderà proprio ai negozi specializzati per avere libri di ‘seconda mano’, convinti forse del miglior stato di conservazione dei testi. Resta comunque stabile in cima alle preferenze (con il 38%) l’acquisto da altri studenti, spesso il più conveniente.

POCA TECNOLOGIA – Continuano invece a non convincere gli e-book, i libri digitali. Potendo scegliere tra formato cartaceo ed elettronico, i ragazzi non hanno dubbi: per il 54% sempre meglio al prima soluzione, mentre un altro 30% sceglierebbe il digitale ma solo per alcune materie; solo il 16% opterebbe per l’e-book, indipendentemente dalla materia. Forse perché, nonostante passino tutto il giorno sui dispositivi elettronici, gli studenti non sembrano essere ancora attrezzati per studiare supportati dalla tecnologia: il 31% non ha un tablet, il 32% ce l’ha ma non lo utilizza per la scuola, l’8% usa quello dei genitori. Solo 1 su 5 (il 20%) ha un tablet tutto suo da usare per scopi didattici.

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