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Aumenta l’abbandono scolastico in Italia

Dopo 10 anni "virtuosi" in cui il tasso di dispersione era costantemente in calo, torna ad aumentare il fenomeno dell'abbandono scolastico nel nostro Paese

MILANO – Torna l’allarme dispersione scolastica in Italia. Dopo dieci anni “positivi”, in cui il numero di studenti che  abbandonavano gli studi dopo la terza media era in diminuzione, il dato torna a segnare tristemente il segno “più”. E’ ciò che emerge dal rapporto Istat Bes 2018, basato sugli indicatori dello scorso anno, reso pubblico lo scorso 18 dicembre.

Dato in controtendenza

Il set di 130 indicatori, che illustrano i 12 domini rilevanti per la misura del benessere, è aggiornato e commentato annualmente nel Rapporto Bes. La percentuale di aumento dell’abbandono scolastico è minima, si parla dello 0,2 per cento, ma è indicativa della controtendenza che si sta realizzando dopo la costante che aveva portato l’Italia a scendere dal 24 al 13,8 per cento. Oggi l’Italia si attesta nella classifica generale europea al quartultimo posto, precedendo soltanto Romania, Spagna e Malta.

I Neet

Secondo i dati Istat i Neet, ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, nel 2017 sono quasi uno su quattro nel 2017, il 24,1%, mentre i ragazzi e le ragazze di 18-24 anni con la licenza media che non sono inseriti in un percorso di istruzione o formazione sono il 14%, contro il 13,8% registrato nel 2016.  “I principali indicatori dell’istruzione e della formazione si mantengono molto inferiori alla media europea – si legge nel rapporto Istat – particolarmente critica la dinamica dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione (14% dei giovani di 18-24 anni) in crescita dopo 10 anni di ininterrotta diminuzione, specialmente al Nord”.

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