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Acquisto libri scolastici, lo shop online conquista tutti

I siti specializzati stanno diventano la prima fonte d’acquisto per testi nuovi e usati. Le librerie riscattano un calo delle vendite del nuovo con un aumento del giro d’affari per i libri di ‘seconda mano’. Crollo per i mercatini

MILANO – Meglio il nuovo dell’usato. Con le librerie tradizionali che devono resistere a un assalto sempre più aggressivo da parte degli shop online. Ma che si prendono la loro rivincita per quanto riguarda i testi di seconda mano. Lasciando sul campo un solo grande sconfitto: il mercatino ambulante. Il settore dei libri scolastici, dopo una fase di cambiamenti, da qualche anno sembra aver trovato una certa stabilità. Manca ormai poco all’inizio del nuovo anno scolastico e, stando a quanto hanno raccontato a Skuola.net oltre 3500 studenti delle classi medie e superiori, le abitudini delle famiglie si stanno consolidando.

Libri nuovi, una scelta consapevole

Nonostante il costante aumento dei prezzi, il libro nuovo rimane la scelta privilegiata dalla maggior parte dei genitori (e dei ragazzi). Anche il prossimo anno, infatti, nello zaino di quasi 2 studenti su 3 – il 64% – ci saranno soprattutto testi nuovi: il 26% cercherà di averli proprio tutti di prima mano, il 38% in prevalenza nuovi. Fiducia incondizionata nell’usato solo da parte del 6% del campione. Mentre il 31% – forse anche per ragioni economiche – comprerà nuovi solo i testi più importanti ripiegando sull’usato per il resto della lista proposta dalla scuola. Una scelta, quella che vede trionfare il prodotto nuovo, del tutto consapevole e quasi mai indotta. Tra quelli che non compreranno testi usati, il 47% lo farà perché non ama avere libri con annotazioni di altri. A cui si aggiunge un 20% che è preoccupato dal fatto di non avere contenuti aggiornati, visto che le edizioni cambiano di frequente. Un 6% non vuole perdere tempo a cercare l’usato in buone condizioni. Solo il 5% ha preso questa decisione su ‘consiglio’ dei professori.

Trionfa l’e-commerce

Un mercato, quello del libro nuovo, che ha nuovo protagonista: l’e-commerce. Ormai 1 famiglia su 3 – il 34% – compra online anche i testi scolastici, affidandosi soprattutto ai siti specializzati. Un dato stabile rispetto a dodici mesi fa. Le librerie tradizionali, comunque, restano la prima opzione (39%) ma con numeri ben lontani dal dominio assoluto di qualche anno fa. Si conferma buono il giro d’affari anche per la grande distribuzione: il 18% ordinerà i libri nei supermercati, sfruttando le offerte pensate per l’occasione dalle varie catene di negozi; un dato che al Nord sale ulteriormente (23%). Soffrono, invece, i mercatini: appena il 9% si rivolgerà a loro per comprare il nuovo.

Mercatini al ribasso

Mercatini che, nell’immaginario collettivo, sono un’ottima risorsa per trovare libri di seconda mano. Ma, anche in questo settore, le cose sono cambiate. Solamente il 14% si rivolge ancora ai banchetti allestiti nelle strade e nelle piazze delle grandi città. Sull’usato, al contrario, va in scena il riscatto di librerie e cartolibrerie: sono la prima opzione, con il 32% dei consensi. Forse perché garantiscono una miglior qualità del prodotto. In ogni caso, pure sull’usato gli shop online vanno alla grande, arrivando al 28% di preferenze. Ma in molti (26%) continuano ad affidarsi allo scambio diretto con altri studenti – soprattutto nelle regioni del Sud (dove si arriva al 35%) – per risparmiare qualche euro in più.

Il digitale non sfonda

E il digitale? Non c’è niente da fare: non riesce proprio a ‘sfondare’. Gli studenti italiani, di fronte alla possibilità di dotarsi di e-book per la didattica, rimarrebbero lo stesso affezionati alla carta: il 47%, quando si tratta di testi scolastici, non vuole sentir parlare di dematerializzazione; il 37% limiterebbe l’uso dei libri digitali solo ad alcune materie; appena il 16% si farebbe tentare dalle nuove tecnologie. Questo nonostante stia crescendo il numero di quanti, tra i più giovani, hanno un tablet come strumento di studio; siamo nell’ordine di 4 su 10: il 26% ne ha uno personale, il 10% usa quello dei genitori, al 4% glielo ha addirittura fornito la scuola. Ma, evidente, lo interpretano più come fonte d’approfondimento che come valido sostituto del caro e vecchio tomo.

 

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