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Il nome della rosa, la serie TV tratta dal romanzo di Eco

Stasera su Rai 1 va in onda la prima puntata de "Il nome della rosa", la serie evento da non perdere, interpretata da un cast internazionale

MILANO – Stasera, su Rai 1 andrà in onda la prima puntata della serie evento “Il nome della rosa”, diretta da Giacomo Battiato e prodotta da 11 Marzo Film, Palomar con Tele Munchen Group in collaborazione con RaiFiction, tratta dal capolavoro di Umberto Eco “Il nome della rosa“. Ad interpretare Guglielmo da Baskerville un talentuoso John Turturro, che darà al personaggio un taglio differente da quello adottato da Sean Connery nel film del 1986 diretto da Annaud.

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Una serie molto fedele al libro

Sono previsti otto episodi, distribuiti in quattro puntate, in cui il cast internazionale scelto interpreterà la complessa e intricata storia, raccontata da Eco nel suo capolavoro. Oltre a John Turturro nei panni del monaco francescano Guglielmo da Baskerville, recitano anche Damian Hardung che interpreta Adso da Melk, il giovane novizio che accompagna Guglielmo nelle indagini, Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Remigio; Rupert Everett è Bernardo Gui, Alessio Boni è Fra Dolcino e Stefano Fresi, completamente trasformato dal make up, è Salvatore, il matto che fabbrica carta con gli stracci.
Giacomo Battiato afferma di essere stato molto fedele alle cinquecento pagine del romanzo, grazie anche alla narrazione a puntate, che consente di dilatare il tempo narrativo e a dar spazio a tutta la vicenda. A differenza del romanzo, però, il regista ha introdotto due nuovi personaggi femminili, che nel libro non esistono.
La serie è promettente: quaranta gli attori di rilievo internazionale, una scenografia di Cinecittà curata nel minimo dettaglio che dà vita a un Medioevo molto reale, ventiquattro settimane di lavorazione tra differenti location tra Roma, Cinecittà, Lazio, Umbria e Abruzzo.

Un Medioevo molto attuale

Il nome della rosa racconta un mondo pieno di elementi estremamente attuali; è stata una grandissima esperienza. Sono rimasto commosso dalla riuscita e dalla grandiosità del progetto

dice John Turturro, durante un’intervista. L’attore è rimasto molto colpito dalla trama in quanto nel libro, e di conseguenza nella serie, c’è tutto quello che è presente nel mondo: si uccide e si muore per colpa di un libro e questa situazione non è molto distante dalle dittature o dalle demagogie in cui la prima cosa che si fa è cercare di offuscare la conoscenza, bruciando per esempio i libri.

Via: La Repubblica

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