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“Su chi si fonda davvero una famiglia”, l’opinione di Massimo Gramellini

Riprendiamo alcuni estratti del "Buongiorno" del vice direttore de La Stampa, utili per riflettere sul delicato tema delle unioni civili oggi

MILANO – “Su chi si fonda davvero una famiglia? Su un uomo e una donna, oppure su due persone che si amano a prescindere dal proprio sesso?”. Nel giorno in cui il Senato comincia a votare la legge Cirinnà, Massimo Gramellini nel suo “Buongiorno” si interroga se è giusto o meno impedire a due individui dello stesso sesso di vedere riconosciuta la loro unione da una legge dello Stato. Riprendiamo alcuni estratti, utili per riflettere su questo delicato tema.

 
“In natura ogni creazione presuppone il maschio e la femmina. Ma prima di tutto, anche del maschio e della femmina, la natura riconosce l’energia dell’amore. Due uomini o due donne che si amano sono da ritenersi contro natura più di un uomo e di una donna che stanno insieme detestandosi? Offende l’intelligenza emotiva di chiunque considerare famiglia naturale il tizio che ieri a Pozzuoli ha dato fuoco alla compagna incinta e famiglia innaturale la signora che accudisce in ospedale la sua fidanzata malata. In nome di quale principio astratto, ormai solo in questa nazione che ha la ventura di confinare con il Vaticano, bisognerebbe impedire a due individui dello stesso sesso di vedere riconosciuta la loro unione da una legge dello Stato?”

“Quanto al temuto articolo 5 sull’adozione del figlio del partner, non è il cavallo di Troia per l’utero in affitto, ma il tentativo di risolvere una questione che riguarda poche centinaia di coppie omosessuali con cui vive un figlio rimasto privo dell’altro genitore biologico. Nell’ipotesi di morte del genitore superstite, è preferibile che il bambino rimanga nella casa e tra gli affetti in cui è cresciuto o che cominci il gioco dell’oca degli sballottamenti e magari degli orfanotrofi? Anche in questo caso la risposta è suggerita dall’amore. E l’amore non è mai contro natura”.

 

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