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Inizia oggi il Festival della Mente di Sarzana

Inizia anche quest'anno (fino al 1 settembre) il Festival della Mente, il Festival di Sarzana. Quest'anno il tema dell'evento sarà il Futuro

MILANO – Da sedici anni a Sarzana, in provincia di La Spezia, viene organizzato il Festival della Mente, il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee. Proprio oggi 30 agosto prende il via l’iniziativa che durerà fino al 1 settembre. Fittissimo è il calendario del festival: infatti sono 40 gli incontri in programma ai quali si aggiungono 20 eventi ideati appositamente per bambini e ragazzi e 6 workshop didattici nella sezione curata da Francesca Gianfranchi, un vero festival nel festival. Il tema di quest’anno è il Futuro attorno a cui un centinaio di ospiti italiani e internazionali si confronteranno coinvolgendo il pubblico.

Gli ospiti del Festival di Sarzana

Un centinaio di ospiti italiani e internazionali in tre giornate indagheranno i cambiamenti, il fermento creativo e le speranze della società attraverso incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, rivolgendosi, con un linguaggio chiaro e comprensibile, al pubblico ampio e intergenerazionale che è da sempre la vera anima del festival.
Tra i tantissimi ospiti ci saranno lo psicanalista Massimo Recalcati, che si inoltrerà nel labirinto della vita amorosa e indaga il miracolo dell’amore, il sentimento più misterioso di tutti; Lorenzo Jovanotti, Paolo Giordano, l’attore Umberto Orsini, che calca le scene da ormai sessant’anni e ha lavorato con Fellini, Visconti, Zeffirelli e Ronconi e moltissimi altri.

Il tema del futuro

«Il concetto di “futuro” è sempre stato importante e necessario per la mente umana – spiega Benedetta Marietti – ma acquista particolare significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con il consueto approccio multidisciplinare, il festival si interroga sugli scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico, senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il passato. E con la ferma convinzione che per immaginare il futuro che vogliamo è necessario creare e inventare una realtà nuova a partire dall’oggi. Spero che il festival, attraverso le voci competenti e appassionate dei relatori, riesca a trasmettere la convinzione che tutti noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”».

 

 

 

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