Gite scolastiche: per le scuole il budget viene prima della sicurezza

23 Maggio 2025

Il bus è il mezzo nettamente più utilizzato per organizzare un viaggio di istruzione. Inoltre, pochi istituti valutano davvero i rischi connessi alla sicurezza di alunni e docenti. A guidare le scelte delle scuole sono soprattutto fattori economici

Gite scolastiche per le scuole il budget viene prima della sicurezza

Risparmio e sicurezza non vanno mai d’accordo. Eppure, quando si organizzano le gite scolastiche, la seconda finisce troppo spesso in fondo alla lista delle priorità. E ancora una volta, è servita una tragedia per riportarla al centro del dibattito.

L’incidente avvenuto il 19 maggio nel Comasco – costato la vita a una maestra – riaccende i riflettori su un tema tanto cruciale quanto spesso poco considerato: quello della sicurezza nei viaggi d’istruzione. Una questione tutt’altro che secondaria, anche se molte scuole, nella pianificazione dell’itinerario, tendono ancora a considerarla un dettaglio accessorio, focalizzandosi principalmente sugli aspetti economici.

Come si organizzano le gite scolastiche in Italia

Come emerge dai dati dell’Osservatorio gite scolastiche di Skuola.net, infatti, sembra proprio che la parola d’ordine, quando si organizza una gita scolastica, sia il “risparmio”. Partendo proprio dal mezzo di trasporto più gettonato per raggiungere una meta turistica, il bus. Opzionato per “muovere” oltre il 50% degli studenti, il pullman è stato nettamente la soluzione più diffusa quest’anno. Come, del resto, in passato.

A distanza siderale le altre alternative. Circa 1 alunno su 4, stando ai risultati dell’indagine, ha preso l’aereo. Solo il 13% si è spostato in treno. L’8% è salito a bordo di una nave, tra traghetti, aliscafi e scafi a lunga percorrenza. E, allora, appare quasi fatale che accadano tragedie come quella di Lomazzo. Anzi, vista la quantità di gite ogni giorno in transito sulle nostre strade è come se ci fosse una buona stella a vegliare sugli studenti.

Perché il pullman p l’opzione più gettonata per le gite scolastiche

Alla base di tale dinamica, c’è una combinazione di più fattori. Prima di tutto, si tratta di un mezzo che garantisce una discreta flessibilità dell’itinerario: a differenza del treno o dell’aereo, infatti, il pullman consente un ampio margine di manovra nella scelta di tappe, orari e percorsi: può partire direttamente dalla scuola e arrivare alla destinazione finale, evitando cambi e attese. E, ultimo ma non ultimo, è più economico della concorrenza.

Organizzare una gita in pullman è generalmente più vantaggioso rispetto ad altri mezzi a lunga percorrenza, soprattutto quando si tratta di gruppi numerosi come possono essere, appunto, le scolaresche: in questi casi il prezzo può essere facilmente suddiviso tra i partecipanti, rendendolo accessibile anche per le famiglie con budget limitati.

La sicurezza viene trascurata

E se da un lato l’economicità sembra essere l’elemento preponderante a cui devono sottostare gli studenti, dall’altro la sicurezza trova ben poco spazio nelle scelte degli istituti. Numeri alla mano, i costi incidono sull’organizzazione delle attività per quasi 1 scuola su 4, mentre appena il 3% guarda con attenzione alla sicurezza. Anche se, poi, la stragrande maggioranza non bada nè all’uno né all’altro aspetto: il 69% organizza la trasferta optando per tutte quelle località che possano offrire spunti da un punto di vista culturale.

L’incidente nel Comasco

Sono dati che fanno riflettere a pochi giorni di distanza dal tragico incidente stradale avvenuto qualche giorno fa nel tardo pomeriggio di lunedì 19 maggio lungo l’autostrada Pedemontana (A36), in Brianza. Un autobus con a bordo una comitiva di trenta bambini che erano in gita scolastica si è scontrato con un camion all’altezza della galleria di Lomazzo a ridosso dello svincolo di Lazzate.

Una maestra elementare di 43 anni è morta nello scontro tra il tir e il pullman. L’incidente ha coinvolto 30 bambini classe 2018, dunque di prima elementare, fortunatamente in maniera non grave, riportando solo piccole escoriazioni. I bimbi di 6 e 7 anni, alunni della scuola primaria “G.Pascoli” di Cazzago Brabbia, in provincia di Varese, stavano rientrando da una gita scolastica.

“Ho appreso con commozione e dolore dell’incidente che ha coinvolto la scolaresca del plesso Pascoli di Cazzago Brabbia, la mia scuola da bambino”, ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, originario proprio di Cazzago dove tutt’oggi risiede. “Una tragedia per il nostro piccolo paese dove ci conosciamo tutti, esprimo le mie condoglianze alla famiglia della maestra deceduta e sono vicino a tutte le maestre e alle famiglie dei piccoli scolari”, ha concluso Giorgetti.

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