Molti film cult e famosi nascono da romanzi celebri. Ma alcuni nascondono le loro radici letterarie cosรฌ bene da passare inosservati anche agli spettatori piรน attenti. La trasposizione cinematografica, si sa, a volte modifica, reinventa, o addirittura eclissa lโorigine cartacea.
Eppure, scavando un poโ, si scoprono storie affascinanti dietro la sceneggiatura: romanzi dimenticati, racconti cult, libri mai tradotti in italiano o diventati rari. Questi quattro titoli che ti proporrรฒ nell’articolo, probabilmente non sapevi fossero tratti da un libro e che meritano una doppia visione: su schermo e su pagina.
Dal cult fantascientifico alla commedia nera: quando il cinema prende in prestito la potenza della parola scritta.
Lo sapevi cheโฆ?
Il titolo originale di Die Hard, Nothing Lasts Forever, doveva essere adattato in italiano come Nulla dura per sempre, ma non fu mai tradotto.
The Stepford Wives รจ diventato un termine sociologico negli Stati Uniti, sinonimo di โmoglie perfetta e priva di volontร โ.
Quel che resta del giorno รจ il romanzo che ha consacrato Ishiguro al pubblico internazionale, molto prima del Nobel.
4 film diventati cult che non sapevi, forse, essere stati tratti da libri
Spesso dimentichiamo che il cinema nasce dalla letteratura piรน spesso di quanto pensiamo. Dietro film diventati simbolo di un genere o di unโepoca si nascondono pagine potenti, dense, a volte dimenticate. Scoprirle รจ un atto di riscoperta, che arricchisce la visione e riporta alla luce autori sorprendenti. Perchรฉ, come si dice, โil libro era meglioโ, ma a volteโฆ รจ semplicemente sconosciuto.
The Stepford Wives (1975 e 2004) โ tratto dal romanzo La fabbrica delle mogli di Ira Levin
Dietro la patina di commedia satirica (nella versione con Nicole Kidman) o di thriller inquietante (nellโoriginale anni โ70), The Stepford Wives รจ in realtร tratto da un romanzo feroce e disturbante del 1972 firmato da Ira Levin, autore anche di Rosemaryโs Baby. Il libro, intitolato in italiano La fabbrica delle mogli, racconta una cittadina americana dove le donne vengono sostituite con robot perfetti, obbedienti e sorridenti. Una riflessione amarissima su patriarcato e controllo, oggi piรน attuale che mai.
Quel che resta del giorno (1993) โ tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro
Molti hanno amato lโeleganza sofferta di questo film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson, ma non tutti sanno che รจ tratto da uno dei capolavori di Kazuo Ishiguro, premio Nobel per la Letteratura. Pubblicato nel 1989, Quel che resta del giorno รจ il diario interiore di Stevens, un maggiordomo inglese che ripercorre il suo passato fatto di abnegazione e rimozione emotiva. Un romanzo raffinato, silenzioso, devastante, che il film ha adattato con fedeltร e malinconia. La lettura aggiunge profonditร e dolore a ogni scena.
Die Hard โ Trappola di cristallo (1988) โ tratto dal romanzo Nothing Lasts Forever di Roderick Thorp
Sรฌ, avete letto bene. Il film che ha reso Bruce Willis una leggenda dellโaction รจ ispirato a un romanzo uscito nel 1979. Nothing Lasts Forever, inedito in italiano, รจ il seguito di un altro libro di Thorp (The Detective, da cui era stato tratto un film con Frank Sinatra). La trama รจ sorprendentemente simile: un poliziotto solitario combatte un gruppo di terroristi in un grattacielo, durante una festa di Natale. Il tono del libro รจ perรฒ molto piรน cupo e violento, con un protagonista segnato dal passato e meno โeroe da popcornโ. Una curiositร da veri cultori.
4. Clueless (1995) โ liberamente ispirato al romanzo Emma di Jane Austen
ร uno dei teen movie piรน iconici degli anni โ90, con Alicia Silverstone nei panni della ricca e viziata Cher, reginetta californiana tutta moda, lip gloss e buone intenzioni. Ma pochi sanno che Clueless รจ in realtร un adattamento moderno (e molto fedele nei temi) del Emma di Jane Austen. Cambiano i vestiti e le location, ma resta lโessenza: una giovane donna che si diletta nel combinare matrimoni, spesso con effetti disastrosi. Lโironia, il sarcasmo e la critica sociale sono quelli della Austen, solo in versione Beverly Hills. Una prova che i classici non passano mai di moda, nemmeno nel guardaroba.