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Una frase di Tiziano Terzani su come affrontare la vita

C'è un passaggio contenuto nel libro "La fine è il mio inizio" in cui Terzani, rivolgendosi al figlio Folco, racconta cos'è stata la sua vita e qual è in sintesi l'approccio ideale all'esistenza. Leggiamo le sue parole.

Tiziano Terzani è stato un cronista del proprio tempo e ricercatore della verità degli avvenimenti, sicuramente una delle menti più lucide, progressiste e non violente di inizio XXI secolo.

Sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, c’è un passaggio contenuto nel libro “La fine è il mio inizio” in cui Terzani, rivolgendosi figlio Folco, racconta cos’è stata la sua vita e qual è in sintesi l’approccio ideale all’esistenza:

La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.

Come affrontare i bivi della vita

Di fronte alle scelte della vita, solitamente siamo portati a scegliere il sentiero che, sulla carta, ci sembra più facile. In realtà, secondo Terzani la scelta migliore da fare è quella di scegliere la strada più difficile. Se la discesa porta alla fine a “un buco”, la salita implica invece la speranza che, dopo le difficoltà affrontate, si possa migliorare e trarre dei vantaggi e benefici.

Il segreto per avere successo nella vita, secondo Terzani, è quello di accettare le sfide, di “tenersi all’erta”, pronto ad affrontare gli ostacoli che ci si pongono davanti. Un’approccio alla vita coerente con la visione del mondo del celebre giornalista fiorentino: una lezione che tutti dovremmo avere il coraggio di mettere in pratica. 

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Tiziano Terzani

Tiziano Terzani nasce a Firenze nel 1938. Per oltre trent’anni, dal 1972 al 2004, vive in estremo oriente con la moglie Angela e i figli Saskia e Folco. Corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel, Tiziano Terzani collabora anche a L’espresso, la Repubblica e al Corriere della Sera.

I suoi libri raccontano le grandi storie di cui è stato testimone. In Pelle di leopardo (1976) racconta la fine della guerra in Vietnam.  In La porta proibita (1984) ci fa scoprire la Cina del dopo Mao.

In Buonanotte, signor Lenin (1992) viviamo con lui il crollo dell’Unione Sovietica. Nel volume In Asia (1998) raccoglie le sue migliori corrispondenze dai paesi d’oriente.

Con Un indovino mi disse (1995), Lettere contro la guerra (2002) e Un altro giro di giostra (2004) affronta i temi che riguardano direttamente l’uomo e raggiunge un vastissimo pubblico.

Muore a Orsigna il 28 luglio 2004.

La fine è il mio inizio

Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita e di cos’è la vita.

Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto

Così racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità.

E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo.

Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte.

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