La citazione tratta da Rayuela (Il gioco del mondo) di Julio Cortázar è una delle descrizioni più intense e sensoriali dell’atto del bacio mai scritte nella letteratura. La scrittura di Cortázar è avvolgente, ritmica, quasi ipnotica, e immerge il lettore in un’esperienza amorosa che trascende la fisicità per diventare quasi metafisica. Attraverso il gioco degli sguardi e l’intensificarsi della vicinanza, l’incontro tra i due amanti diventa un’esperienza totalizzante, capace di sospendere il tempo e la realtà. Perfetta per il giorno di San Valentino.
Mi guardi, mi guardi da vicino, ogni volta più vicino e allora giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta più da vicino e gli occhi ingrandiscono, si avvicinano fra loro, si sovrappongono e i ciclopi si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano tepidamente, mordendosi con le labbra, appoggiando appena la lingua sui denti, giocando nei loro recinti dove un’aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio.
Allora le mie mani cercano di affondare nei tuoi capelli, carezzare lentamente la profondità dei tuoi capelli mentre ci baciamo come se avessimo la bocca piena di fiori o di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura. E se ci mordiamo il dolore è dolce, se soffochiamo in un breve e terribile assorbire simultaneo del respiro, questa istantanea morte è bella. E c’è una sola saliva e un solo sapore di frutta matura, e io ti sento tremare stretta a me come una luna nell’acqua.
“Il Gioco dei Ciclopi” e la dolcezza di Julio Cortazar
Cortázar inizia la sua descrizione con l’incontro degli sguardi, un processo che si avvicina gradualmente fino a diventare quasi irreale. Il gioco al ciclope è un’espressione metaforica che sottolinea il progressivo annullamento della distanza tra gli amanti, fino a quando gli occhi sembrano fondersi in un unico sguardo. La ripetizione del concetto di avvicinamento amplifica la tensione emotiva, preparando il lettore all’inevitabile culmine dell’unione.
Questa descrizione non è soltanto un gioco erotico, ma anche un simbolo della fusione delle anime. L’amore secondo Cortázar non è mai soltanto fisico: è un processo di avvicinamento e sovrapposizione di due identità che, pur mantenendo la loro individualità, creano una nuova unità.
Quando gli occhi si chiudono e le bocche si incontrano, la narrazione diventa ancora più intensa e sensoriale. Le immagini utilizzate da Cortázar evocano la profondità e la complessità del bacio: non si tratta semplicemente di un contatto, ma di un’esperienza quasi sinestetica, in cui tatto, gusto e olfatto si fondono in un’unica percezione. Il riferimento ai fiori e ai pesci suggerisce un senso di vitalità e movimento, un universo che si espande dentro un semplice bacio.
L’aria pesante che va e viene, il profumo vecchio e il silenzio creano un’atmosfera quasi sospesa, in cui il tempo sembra fermarsi. Il bacio si trasforma in un’esperienza totale, una sorta di trance in cui gli amanti si perdono l’uno nell’altro.
Cortázar introduce poi un elemento che rompe la dolcezza dell’incontro: il morso. Ma anche il dolore diventa parte del piacere, un’esperienza che intensifica il sentimento invece di spegnerlo. L’amore, nella sua visione, è sempre un gioco di opposti: dolcezza e sofferenza, vita e morte, respiro e soffocamento.
Il breve momento in cui il respiro si interrompe viene descritto come una “istantanea morte”, un attimo di perdita che, anziché essere angosciante, diventa bello. Questo passaggio rivela una delle idee fondamentali di Rayuela: l’amore è un’esperienza estrema, capace di portare chi lo vive ai confini della propria esistenza, di fargli sperimentare la vertigine dell’annullamento e della rinascita.
L’Unità degli Amanti
Alla fine, l’immagine della “sola saliva” e del “solo sapore di frutta matura” suggella la fusione tra i due amanti. Il senso di individualità si dissolve: non ci sono più due persone, ma un unico essere. L’immagine della luna nell’acqua è una delle più poetiche dell’intera citazione: il tremolio dell’amata suggerisce qualcosa di etereo, di impalpabile, ma al tempo stesso profondamente vero. È una metafora dell’amore stesso, che pur essendo evanescente e difficile da trattenere, lascia un segno indelebile nell’anima di chi lo prova.
Il passo di Cortázar è un esempio straordinario di come la letteratura possa esplorare le profondità dell’esperienza umana. Il suo stile unico, fatto di immagini suggestive e ritmo incalzante, cattura il lettore e lo trascina in un vortice di emozioni. Rayuela non è solo un romanzo, ma un’esperienza di lettura che sfida le convenzioni e invita il lettore a immergersi in un universo in cui amore e desiderio sono esplorati in tutte le loro sfaccettature. Questa citazione rappresenta uno dei momenti più intensi del romanzo, un inno alla passione e alla fusione tra due esseri che, per un attimo, smettono di essere separati e diventano un tutt’uno.