“La storia è maestra di vita” scriveva Cicerone, e nel suo capolavoro, I promessi sposi, Alessandro Manzoni dimostra la verità di questa affermazione con una lucidità che non smette di sorprendere. Tra le molte riflessioni che emergono dall’opera, la frase spicca per la sua capacità di condensare in poche parole una realtà universale e profondamente attuale.
“Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune”
Questa citazione non è solo una critica alle dinamiche sociali, ma un’indagine sulle contraddizioni umane, sulla natura del pensiero e sulla difficoltà di affermare la verità in un mondo dominato dalla paura dell’isolamento e del giudizio collettivo.
Alessandro Manzoni e il valore della razionalità
Manzoni inserisce questa osservazione nell’episodio che racconta l’epidemia di peste che colpì Milano nel 1630, uno dei momenti più drammatici dell’opera. Il capitolo è denso di descrizioni su come l’irrazionalità abbia preso il sopravvento sulla ragione, portando la popolazione a credere in complotti e superstizioni. Nel caso specifico, si credeva che misteriosi “untori” diffondessero il morbo ungendo oggetti e pareti con sostanze velenose.
Mentre il buon senso suggerirebbe di cercare spiegazioni razionali, la maggior parte delle persone si aggrappa a false credenze alimentate dalla paura. È in questo contesto che il narratore osserva come il buon senso, benché presente, sia stato sopraffatto dal senso comune, inteso come il pensiero dominante, irrazionale e diffuso. Il primo, che dovrebbe guidare le azioni individuali, resta in ombra per timore di andare controcorrente, lasciando spazio a comportamenti collettivi basati su pregiudizi e paranoia.
Buon senso vs. senso comune
La riflessione di Manzoni evidenzia due concetti che si contrappongono: il buon senso e il senso comune.
Buon senso: rappresenta la capacità di valutare situazioni e agire con giudizio, basandosi su una logica razionale e su una conoscenza approfondita. È ciò che consente di discernere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, anche in mezzo al caos.
Senso comune: invece, rappresenta l’insieme di credenze, opinioni e atteggiamenti condivisi dalla maggior parte delle persone. Pur non privo di valore, spesso è influenzato da emozioni, paure e luoghi comuni più che dalla ragione.
L’idea chiave è che il senso comune, quando si basa su informazioni errate o su paure irrazionali, diventa una forza distruttiva che soffoca il buon senso. La paura del giudizio e l’istinto di conformarsi alla massa fanno sì che anche chi potrebbe fare la differenza con il proprio pensiero critico preferisca tacere.
La frase di Manzoni mantiene tutta la sua rilevanza nel contesto contemporaneo. I social media, per esempio, offrono una piattaforma ideale per la diffusione del senso comune, spesso rappresentato da narrazioni semplificate e polarizzate. Nei momenti di crisi – siano essi pandemie, disastri ambientali o crisi politiche – è facile osservare come il pensiero critico sia sopraffatto dalle emozioni collettive.
Le fake news, i complotti e le campagne di disinformazione che prosperano online seguono una dinamica simile a quella descritta da Manzoni: la paura genera comportamenti irrazionali, che si diffondono a macchia d’olio perché sostenuti dal senso comune. Chi invece cerca di esprimere un’opinione diversa, fondata sul buon senso, rischia l’ostracismo o la derisione.
La lezione di Manzoni
La frase di Manzoni è al contempo una critica e un invito all’azione. La paura del senso comune può paralizzare l’individuo, ma il suo superamento è essenziale per il progresso. Agire secondo buon senso richiede coraggio, soprattutto in un contesto in cui conformarsi sembra la scelta più facile e sicura.
Inoltre, la frase suggerisce che l’ignoranza non è sempre il problema principale: spesso il buon senso esiste ed è riconosciuto, ma viene deliberatamente ignorato. Questo aspetto pone l’accento sulla responsabilità individuale e collettiva. Ognuno ha il dovere di interrogarsi sulle proprie convinzioni, valutare criticamente il pensiero dominante e avere il coraggio di dissentire quando necessario.
La grandezza di Alessandro Manzoni risiede nella sua capacità di cogliere dinamiche umane senza tempo e di renderle accessibili con una scrittura limpida e incisiva. La frase “Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune” non è soltanto un’osservazione storica, ma una riflessione sulla condizione umana.
Ci invita a interrogarci su quanto spesso lasciamo che la paura dell’opinione altrui freni il nostro giudizio, e su come il mondo potrebbe cambiare se ognuno avesse il coraggio di dare voce al buon senso. Come insegna Manzoni, la verità e la ragione devono essere difese anche quando sono scomode, perché solo attraverso di esse si può costruire una società realmente giusta e razionale.