Redazione Libreriamo

5 Aprile 2016

A casa di André, la Luna era un cucchiaino di crema, un ricciolo di panna o un confetto alla mandorla e il cielo che la circondava, era denso cioccolato nero, che colava quando pioveva; le stelle, granelli di zucchero e frammenti di noccioline. Quando la notte arrivava, André faceva colazione: sceglieva un libro-biscotto da inzuppare nel cielo-cioccolato. Ogni pagina, un morso. E tanti gusti. I romanzi, pieni di burro e confettura; i saggi filosofici dalle forme strane e che non saziavano mai; le tragedie greche che odoravano di zenzero; le fiabe, tutte ricoperte di glassa rosa e, poi, i libri Read more...

5 Aprile 2016

Non avevo bisogno di altro se non del tuo abbraccio. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di sentire il calore del tuo corpo che cozzava e si sposava con il mio. Eri lì, a pochi centimetri da me, le parole scorrevano libere, i cuori battevano ognuno con il proprio ritmo, come se fossero stati risvegliati dal freddo letargo di una vita stanca e sempre uguale. Ti guardavo, avrei voluto assaporare la tua bocca che mi stava regalando brividi improvvisi e inaspettati; mi sarebbe piaciuto sfiorare il tuo viso con la mia mano per sentire se quell’entità che avevo lì di fronte Read more...

5 Aprile 2016

Albert Einstein ha detto: « Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere » I bambini hanno la capacità innata di meravigliarsi di tutto. Perché per noi adulti è diventato così difficile farlo? Ogni tanto sembra che siamo ciechi di fronte a tutte le piccole cose della vita che in fondo ci rendono allegri e felici. Meravigliarsi per me è come dire un grande “Sì” alla vita. Si tratta di voler e poter osservare la bellezza in ogni piccola cosa, scoprire ogni giorno l’immensità dell'universo e provare Read more...

4 Aprile 2016

Lampi, tuoni e pioggia non davano tregua all’antico e ricco borgo, un tempo chiamato Vicus Mercati. Una carrozza attraversò il Ponte di San Rocco e si diresse verso palazzo Borella. Quando si fermò dinanzi all’ingresso, Galdino uscì da sotto l’androne per aiutare una giovane donna, pronta a scendere. Le porse la mano e, per qualche istante, non riuscì a proferir parola. Era stupefatto: vesti sporche e sgualcite, volto rigato di lacrime. Non era colei che s’aspettava. «Siete Lucilla, la figlia di Rufino il bracciante, vero?» le chiese. «Sì, sono io, signore». Che strano, meditò Galdino. Rufino aveva la fama di Read more...

4 Aprile 2016

Ai tempi in cui la nostra valle, aspra e diffidente, era ancora popolata dalla stirpe degli uomini scuri, bassi e tarchiati che, vestiti di tele di sacco, scendevano lungo i sentieri sassosi dei castagneti curvi sotto il peso delle fascine, sul crinale della Serra, in un casolare di pietra grigia eternamente battuto dai venti molesti discendenti dal Monte Cavallo, viveva un vecchio mago di nome Amato. Non era un chiaroveggente di successo come Martino, il negromante che esercitava giù a Porretta, il cui studio era frequentato da ricchi bottegai e da ragazze di buona famiglia, sempre in cerca di fatture Read more...

4 Aprile 2016

Non mi sono più innamorata di nessuno dopo di te. Dopo di te non cè stato più nessun battito di cuore accelerato. Più nessuna canzone damore da poter dedicare a qualcuno. Più nessuna voglia di amare un altro viso, altre mani, altri sorrisi. Dopo di te non sono più riuscita a farmi piacere nessuno, nemmeno piacere. Ogni volta che pensavo allamore io pensavo al tuo viso. A volte mi confondevo. Ero ancora innamorata? No. Adesso l'ho capito. Mi ci è voluto del tempo ma adesso lo so. Non amo nessuno ma non amo nemmeno più te. Forse ti sei portato Read more...

4 Aprile 2016

Decise di andare a fare un po' di jogging sulla scogliera, così indossò i suoi inseparabili occhiali da sole, prese il cellulare, collegò gli auricolari, li indossò, chiamó l'ascensore e scesi i sei piani del condominio dove abitava, incominciò a camminare. E a pensare. Erano le sei di mattina e la città era relativamente ancora in ordine, infatti era l'orario migliore per una buona passeggiata meditativa. Più tardi sarebbe stato il caos totale. Cosa sarebbe successo ora? Che avrebbe fatto? Non aveva ancora trovato le risposte. Sola con il suo coraggio decise di mettere da parte i pensieri e cercare Read more...

4 Aprile 2016

Ho trovato la lettera di mia moglie sul tavolo della cucina dopo essere tornato da Londra. Non l'ho nemmeno aperta e ci ho girato attorno per buona parte della mattinata. Verso le undici ho afferrato la busta tra pollice e indice, tenendola a una certa distanza, quasi fosse un brutto insetto che dopo aver arrancato sul tavolo sporco di briciole è finito per morire accanto al vaso di fiori finti. Ho osservato il mio nome vergato con la calligrafia elegante e minuta di Sara. Per Jack. C'era scritto semplicemente questo e vedere con quanta cura avesse tracciato ogni lettera ha avuto Read more...

4 Aprile 2016

Un giorno ti ho ritrovata in fondo al cuore tra un ricordo dolce e tenero e la voglia di viverti finalmente. Ricordo quel bacio non dato e quell' istante che allora sembrò eterno ma che a ripensarci ora fu troppo fuggente, lasciai che la voglia di te sopraffatta dalla razionalità. Non ne parlammo mai perché tu eri sacra ed inviolabile allora,eri il frutto proibito ed io non tuo Adamo ma comunque non meritai il paradiso e condannai te all' inferno. Da allora una vita è passata e tu hai sofferto, hai combattuto e vinto il tuo male ma è l'amore Read more...

4 Aprile 2016

Ci sono ancora ragazzi che la sera vanno ai "calci in culo" per passare qualche momento di divertimento. Non lo avrei mai detto. Invece eccoli lì, dall'altra parte della strada, intenti a tentare di afferrare quella specie di coda di cavallo che dà diritto ad un giro gratis. Sono contento, anche se a vedermi non credo si direbbe: seduto su un muretto sul lungomare di una cittadina minuscola, la sigaretta accesa tenuta tra le labbra troppo a lungo, lo sguardo fisso sulla giostra che gira. La musica a livello altissimo non copre le urla dei ragazzi, li guardo con un Read more...