Il 1º gennaio 2025 Nosferatu è tornato al cinema con una nuova, inquietante interpretazione della leggendaria figura del vampiro. Diretto da Robert Eggers, regista noto per il suo stile visivamente ricco e narrativamente immersivo (The Witch, The Lighthouse, The Northman), questo remake rievoca il classico del cinema espressionista tedesco del 1922, ma lo reinventa con una sensibilità moderna che ne amplifica le tematiche e le atmosfere gotiche.
Nosferatu
Il film
Ambientato in una cittadina portuale dell’Europa ottocentesca, il film racconta la tragica ossessione di Thomas Hutter, un giovane agente immobiliare, e della sua moglie Ellen per il sinistro Conte Orlok, una creatura della notte che vive in un castello isolato tra le montagne.
Hutter, incaricato di vendere una proprietà al Conte, si reca nella remota dimora e si ritrova intrappolato in un incubo. Orlok, infatti, non è un uomo qualunque, ma un vampiro che semina morte e pestilenza ovunque vada. Quando Orlok si trasferisce in città, Ellen diventa il centro della sua attenzione, spingendola a prendere una decisione estrema per proteggere il mondo dal male.
Eggers approfondisce la relazione tra Ellen e Orlok, trasformandola in un legame oscuro e ambiguo, che esplora temi di desiderio, sacrificio e corruzione. Il film offre un ritratto psicologico più complesso dei protagonisti, andando oltre l’originale muto di Friedrich Wilhelm Murnau.
Ispirazioni e Origini
Nosferatu è un omaggio diretto al capolavoro del 1922 di Murnau, considerato uno dei primi e più influenti film horror della storia. Tuttavia, l’opera originale era a sua volta un adattamento non autorizzato del romanzo Dracula di Bram Stoker, tanto che la vedova dello scrittore intentò una causa per violazione di copyright. Questo costrinse la casa di produzione a distruggere molte copie del film originale, che però sopravvisse grazie a esemplari sparsi nel mondo, diventando un cult immortale.
Eggers trae ispirazione non solo dal film di Murnau, ma anche dalla tradizione gotica europea, mescolando elementi della narrativa romantica e della mitologia folklorica. La sua versione reinterpreta i temi della pestilenza e della paura dell’ignoto, riflettendo le ansie contemporanee legate all’isolamento e alla mortalità.
Il Cast e la Produzione
Il ruolo del Conte Orlok è affidato a Willem Dafoe, che offre una performance magnetica e inquietante. Dopo aver interpretato Max Schreck in L’Ombra del Vampiro (2000), Dafoe torna al mito di Nosferatu con un’interpretazione ancora più intensa e carismatica. Bill Skarsgård e Lily-Rose Depp completano il cast, rispettivamente nei ruoli di Thomas Hutter ed Ellen, aggiungendo profondità emotiva e dinamiche di tensione al triangolo narrativo.
La produzione, girata in location evocative dell’Europa centrale, utilizza un mix di tecniche tradizionali e moderne per catturare l’essenza visiva dell’espressionismo tedesco. Le inquadrature stilizzate, le ombre distorte e le scenografie gotiche richiamano l’estetica del film originale, mentre la fotografia a colori desaturati e i dettagli visivi arricchiscono l’esperienza cinematografica.
Un vampiro per il nostro tempo
Questa nuova versione di Nosferatu non si limita a celebrare il passato, ma lo rielabora per affrontare le paure universali del presente. Il vampiro di Eggers non è solo una creatura della notte, ma una metafora delle ossessioni umane: la lotta tra la vita e la morte, l’attrazione verso l’ignoto e il sacrificio per amore.
Con Nosferatu (2025), Robert Eggers conferma il suo talento nel reinterpretare i miti classici in chiave moderna, offrendo al pubblico un’esperienza visivamente straordinaria e narrativamente profonda, destinata a lasciare un segno nella storia del cinema gotico.
Nosferatu (1922): l’origine del mito cinematografico del vampiro
Nosferatu: Eine Symphonie des Grauens (Una sinfonia dell’orrore) è un capolavoro del cinema muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau, considerato una pietra miliare dell’espressionismo tedesco e uno dei primi film horror della storia. Uscito nel 1922, il film non solo ha introdotto il vampiro sul grande schermo, ma ha anche influenzato profondamente il modo in cui il cinema avrebbe raccontato il terrore nei decenni successivi.
La Trama
Nosferatu è un adattamento non ufficiale del romanzo Dracula di Bram Stoker, dal quale si discosta per evitare problemi di copyright. La storia segue Thomas Hutter, un giovane agente immobiliare che viaggia verso il castello del Conte Orlok, un misterioso aristocratico interessato all’acquisto di una casa nella città di Wisborg.
Una volta giunto al castello, Hutter scopre che Orlok è un vampiro. Dopo una serie di eventi inquietanti, il Conte si trasferisce a Wisborg, portando con sé un’ondata di morte e pestilenza. Ellen, la moglie di Hutter, si sacrifica attirando Orlok con la sua purezza fino all’alba, momento in cui il vampiro è distrutto dalla luce del sole.
Tecniche Cinematografiche e Estetica Espressionista
Murnau ha utilizzato tecniche innovative per creare l’atmosfera spettrale e opprimente che caratterizza il film. Tra queste:
Uso magistrale delle ombre: Le ombre proiettate del Conte Orlok, con le sue lunghe dita scheletriche e la figura minacciosa, diventano un simbolo del terrore che non necessita di essere esplicitamente mostrato.
Riprese in esterni: Contrariamente alla tradizione espressionista dell’epoca, che privilegiava set costruiti in studio, Nosferatu incorpora numerosi esterni reali, come le montagne dei Carpazi e le strade della città. Questa scelta aggiunge un senso di realismo al film.
Velocità alterata delle immagini: Alcune scene utilizzano un’accelerazione artificiale per rendere i movimenti di Orlok innaturali e spaventosi, enfatizzando la sua natura sovrumana.
Illuminazione e contrasto: Le luci e le ombre sono utilizzate per creare tensione e drammaticità, rendendo l’intero film visivamente inquietante.
Il regista Friedrich Wilhelm Murnau
Friedrich Wilhelm Murnau è una figura centrale dell’espressionismo tedesco, noto per il suo approccio innovativo alla narrazione visiva. Con Nosferatu, Murnau ha combinato l’estetica gotica con un’attenzione meticolosa ai dettagli cinematografici, creando un’opera che rimane ancora oggi iconica. La sua capacità di raccontare una storia attraverso immagini evocative, senza dialoghi, è un esempio straordinario dell’arte del cinema muto.
Dopo Nosferatu, Murnau ha continuato a esplorare nuovi linguaggi cinematografici, ma il film rimane la sua opera più influente. Il regista morirà prematuramente nel 1931, lasciando un’eredità che continua a ispirare generazioni di cineasti.
L’Ispirazione: il Dracula di Stoker e la mitologia vampirica
Nosferatu si basa sul romanzo Dracula di Bram Stoker, ma a causa di una disputa legale con la vedova dello scrittore, Murnau fu costretto a modificare nomi e dettagli. Il Conte Orlok, dunque, diventa un’interpretazione unica del vampiro, caratterizzato da un aspetto animalesco: la testa calva, i lunghi denti affilati e il corpo magro e scheletrico lo rendono diverso dai vampiri aristocratici e seducenti che vedremo in seguito.
L’idea del vampiro come portatore di pestilenza riflette anche le paure collettive dell’epoca, legate alle epidemie e al trauma della Prima Guerra Mondiale. La presenza di Orlok nella città non solo uccide, ma corrompe, rappresentando una minaccia fisica e spirituale.
L’eredità di Nosferatu
Nonostante i tentativi di distruggere tutte le copie del film in seguito alla causa legale intentata dalla vedova di Stoker, alcune versioni sono sopravvissute, garantendo al film il suo posto nella storia del cinema. Nosferatu ha influenzato non solo i film sui vampiri, ma anche il genere horror in generale, fissando standard visivi e narrativi che sono ancora oggi riconosciuti.
Questa straordinaria opera rimane un capolavoro del cinema muto, un’esplorazione visiva e tematica del terrore che continua a incantare e spaventare il pubblico, quasi un secolo dopo la sua realizzazione.