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Librerie, contributi confermati anche per chi riapre

Paolo Ambrosini (Ali): "I contributi per le librerie aperte sono stati confermati. Lavoriamo per aumentarli chiedendo l'istituzione di un Fondo ad hoc per le imprese librarie"

“In queste ore le libraie e librai italiani hanno lavorato con grande determinazione per consentire a voi tutti accessi sicuri e garantiti. Il tutto nel pieno rispetto delle normative igienico sanitarie richieste dalla legislazione nazionale e dalle ordinanze regionali. Un lavoro che è un grande impegno a tutela di tutti i cittadini e di tutto il Paese”. Commenta così sul profilo facebook dell’ALI il presidente dell’Associazione Librai Italiani Paolo Ambrosini la riapertura delle librerie dopo un mese di chiusura grazie al decreto del governo del 10 aprile.

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La richiesta di un fondo per le librerie

Come sappiamo, non riapriranno tutte le librerie italiane perché in alcune regioni i governatori hanno disposto diversamente. “A quanti tra i nostri colleghi hanno deciso di non aprire timorosi di perdere gli strumenti di aiuto pubblico dico che i contributi sono stati confermati per le attività aperte e Ali Confcommercio sta lavorando per aumentarli. Stiamo chiedendo l’istituzione di un Fondo ad hoc per le imprese librarie” sottolinea Ambrosini.

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Riaprire le attività in sicurezza

Il presidente dell’associazione Ali Confcommercio è soddisfatto della decisione del governo di partire anche dai librai per progettare la Fase 2. Un modo per “costruire una nuova grammatica che sarà quella che ci permetterà di convivere con il virus”. Un modo, secondo Ambrosini, per e di far si che piazze, quartieri, paesi e  città possano riaprire lentamente e trovare un modus vivendi per le prossime settimane. “Come associazione Ali Confcommercio noi da sempre cerchiamo di lavorare per costruire, non per distruggere. Il nostro obiettivo è far si che le librerie siano aperte, non chiuse” spiega il presidente dell’associazione.

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