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Antonella Ferrara, “Taobuk è un festival unico grazie alla città di Taormina”

L'organizzatrice del Taobuk Festival ci presenta protagonisti e novità di questa edizione 2017 del festival letterario che si tiene a Taormina

MILANO – Un incrocio tra le tante arti in un territorio straordinario come la città di Taormina. E’ questo il Taobuk Festival sintetizzato dall’organizzatrice Antonella Ferrara, la quale mette cuore ed anima per organizzare ogni anno la kermesse culturale che si tiene a Taormina, garantendo, nonostante alcune difficoltà come la questione legata alla libreria di Taormina, artisti e scrittori di fama internazionale. Scopriamo per voce dell’organizzatrice le novità di questa edizione.

 

Quali sono le novità di questa edizione del Taobuk Festival?

Abbiamo creato tre nuove sezioni ed instaurato una collaborazione con il Buk Modena, con cui è nata l’idea di aprire alla piccola e media editoria, con 30 stand dedicati a piccoli editori provenienti da tutta Italia. Tra le nuove sezioni, quella dedicata al rapporto “cinema e letteratura”, curata dal critico cinematografico Claudio Masenza e che vedrà protagonisti  registi attori come Cristina Comenicini, Luigi Locascio, Christian De Sica, Gianni Amelio confrontarsi sul tema di questa edizione del Taobuk Festival: il rapporto genitori-figli. Tra le novità, la sezione Food Hub, dedicata alla cultura del cibo, con incontri volti ad indagare la persona che si cela dietro uno chef mediatico. Taokids è invece la sezione dedicata ai ragazzi, con la partecipazione di educatori, illustratori, intrattenitori legati alla lettura per i ragazzi, con protagonisti libri non solo da leggere, ma anche da creare.

 

Cosa rende unico Taobuk rispetto a tutte le altre manifestazioni culturali italiane?

Posso dire qual è la formula che ho tentato di dare al festival fin dalla sua prima edizione: un incrocio tra le tante arti in un territorio straordinario come la città di Taormina, capace di conferire un tocco di magia ad ogni evento realizzato. Il nostro obiettivo principale è aprire una finestra sulle belle lettere grazie agli illustri scrittori protagonisti, a cui si affiancano eventi di intrattenimento, con personaggi come Luciana Littizzetto e Piero Pelù, e lectio magistralis tenute, fra gli altri, da Luciano Canfora.

 

Qual è il legame del Taobuk Festival con il territorio d’appartenenza?

Taobuk è intrinsecamente legato al territorio d’appartenenza, è un Festival che nasce tagliato su questa città sin dall’inaugurazione, che si svolge al Teatro Antico di Taormina, simbolo della città. Un teatro che ha un affaccio sul mare e sull’Etna che lo rende unico, calcato dai grandi della letteratura e del cinema. Tutta la serie di eventi che si svolgono sono itineranti, vanno ad essere ambientati nei vari scorci di Taormina, dai palazzi storici agli hotel famosi per i loro ospiti, come l’hotel San Domenico.

 

Il festival è strettamente legato alle vicende della libreria Taobuk. Come si è evoluta la questione legata alla libreria da te gestita?

Era apparentemente tutto risolto; l’assessorato ai Beni Culturali della Sicilia aveva dato la disponibilità ad ospitare la libreria dentro il Palazzo Ciampoli, appartenente alla Regione e che ospiterà un museo, con la conseguente convenzione sottoscritta da me. Da sette mesi, però, siamo in attesa che questa convenzione venga controfirmata dall’assessore. Ne approfittiamo per lanciare un appello in tal senso alle istituzioni.

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