racconto

30 Luglio 2018

La vicina di ombrellone di quell’anno era una una giovane ragazza pallida e magra. Ma, per quanto non sprizzasse energia da tutti i pori, aveva uno sguardo veramente magnetico, profondissimo. Immagino che mamma avesse ipotizzato che, più che solo timida, avesse invece qualcosa di strano, qualche malattia o giù di lì; infatti, quando a suo giudizio il mio sguardo aveva indugiato abbastanza su quella figura silente e misteriosa, sentii la nuca scompigliata da uno scappellotto inatteso. Poi mamma mi mosse la rete dei giocattoli di Annalisa davanti agli occhi ed accennò col mento in maniera decisa. Da bravo fratellone maggiore, Read more...

30 Luglio 2018

Erano passati vent’anni dal suo ritorno. Vent’anni senza smettere di guardare, con invidia, le navi lasciare il porto con l’alta marea, senza smettere di arrampicarsi, con la fantasia, sul pennone più alto, per essere il primo a gridare Terra. Vent’anni senza smettere di soffiare sulle vele, orfane del vento, per spingerle un po’ più in là del limite raggiunto e cercarne un altro, ancora da raggiungere, un po’ più in là. Vent’anni senza smettere di sognare battaglie feroci con il mare, naufragi senza speranze e approdi miracolosi. Vent’anni senza smettere mai. Aveva sentito il bisogno di fermarsi, quella volta. E Read more...

30 Luglio 2018

Il suo umore non è benevolo ma non mi spaventa, esprime il suo carattere tumultuoso , oscillante come la vita . Il suo colore blu intenso, a tratti solcato di bianco spumeggiante mi da una pace bugiarda. Ricordi di bimba tenuta protetta da spille da balia al vestito di mamma, riflettono paure che riaffiorano dall'armadio delle " cose dismesse". Siamo soli io e il mare, adesso voglio la verità tanto preziosa e tanto cercata. Avverto però che ogni domanda si infrange al limite della battigia , dove seduta incredula , guardo interrogando ancora il mare . Un'onda più possente mi Read more...

30 Luglio 2018

Agata guardava la bassa marea della mattina, il mare era calmo e le sue piccole onde facevano dolcemente capolino a riva accarezzando conchiglie e sassolini, poi venivano richiamate con la stessa soavità tra le acque. Quello spettacolo le piaceva molto e oggi era scesa in spiaggia molto presto per poterne godere a lungo, erano infatti le sei, si sentiva il rumore del mare, qualche gabbiano in lontananza e una leggera brezza le sfiorava le gote rosee. I suoi lunghi capelli rossi le danzavano intorno riuniti in ciocche, mentre il ciuffo le solleticava il viso e i suoi occhi verdi si Read more...

30 Luglio 2018

Quello che non vedevo era scritto in tutto quell’azzurro. Ogni goccia, ogni lacrima vomitata dal cielo in quella distesa, aveva il colore dell’inferno. Si, perché l’inferno non era nero o rosso del fuoco eterno come ci avevano fatto sempre credere, ma blu. Un blu cosi tetro da devastare l’aldilà. La prua della barca fendeva quell’immensa distesa di dannazione separandone il colore con due bande spumeggianti di schiuma. Non vedevo i contorni dell’acqua né quelli dell’orizzonte né tantomeno quelli del cielo, ma non mi dava noia. Ciò che mi mangiava vivo era per quelli più celati, quelli più sprofondati all’inferno. Quelli Read more...

30 Luglio 2018

Quella mattina la sveglia era puntata alle sette, ma già verso le sei e mezzo mi svegliai. Forse per la preoccupazione di fare tardi all’appuntamento o forse solo perché la luce del sole già caldo di quell’ora era entrato nella mia stanza. Comunque stetti a letto a dimenarmi un po’ sino a quando la sveglia squillò. Non era il solito squillo, ma l’alarm time era puntato con la stazione radio di una rete privata, così cominciai ad ascoltare la famosa “A different corner” di George Michael. La prima volta che ascoltai quella canzone fu a casa di amici, ad una Read more...

30 Luglio 2018

Il sentiero saliva rapido nel bosco di abeti. A terra aghi di pino, radici e grossi sassi. Tutto intorno profumo di resina. La mamma e il bambino cercavano funghi per un risotto. Cercando e trovando salivano veloci e in breve superarono gli altri. Non avevano bisogno di parlare perché la loro comunicazione era perfetta anche nel silenzio. Arrivarono presto in alto dove il bosco e il sentiero finivano e videro, sulla sinistra, un ampio balcone verde, digradante, tutto punteggiato del giallo- arancione dei funghi. Nelle loro passeggiate non ne avevano mai visti tanti tutti insieme e presero a raccoglierli con Read more...

30 Luglio 2018

Sotto i miei occhi si stagliava un mare che più blu non si poteva. Le barche: puntini bianchi, immobili. Mi sembrava di sorvolare il cielo stesso. Mi venne spontaneo scrivere, così presi il mio fedelissimo taccuino, la mia penna e cominciai. Il rumore dei motori era diventato una musica dolce: il suono del viaggio, dell’indipendenza, della vita. I colori del cielo e del mare si erano fusi, impossibile scinderli. Il blu sarebbe stato il colore del mio viaggio, il colore del mondo senza confini. Pensavo, allora, alla (permettetemi il termine) stupidità dell’uomo: guerre, religioni, discriminazioni, confini... Non sarebbe stato più Read more...

30 Luglio 2018

Quando tutti, o quasi tutti quell'estate andarono via dalla città, pensai..  Ed io che non posso andar a rinfrescarmi  in verdeggianti paesi montuosi ove magari mi vedrei passeggiare con un candido golfino, dove potrei fittare una bici rossa x pedalare sino alla cima più alta e godermi il panorama che mi riempirebbe gli occhi e il cuore... Io che non posso andare in una località di mare dove dalla camera da letto già si respira salsedine, dove prenderei il mio asciugamano azzurro e scenderei pochi scalini,per poi  già scorgere  il mare è notare se quel giorno c'è qualche onda  od Read more...

29 Luglio 2018

La città  di domenica è  uscita  fuori da un film di Antonioni..mi dico che è  un privilegio osservare la poesia mentre gli altri  sono al mare. Devo uscire  ed esco a piedi. Altrimenti sto male se non cammino. Fa molto caldo, almeno fino a domani dicono le previsioni. Metto il mio prendisole ed esco. Mi guardo negli specchi delle vetrine e sembro un cicognino: le gambe sottili sulle zeppe alte, il viso affilato sotto i capelli corti e il panciotto coperto dallo sbuffo del prendisole. Porto in giro il corpo di mio padre declinato al femminile. Una responsabilità ora che Read more...