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Riforma del copyright, le parole di Di Maio e le reazioni di editori e Confindustria Italia

Hanno creato scalpore le parole del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio a proposito della Direttiva Copyright in discussione al Parlamento Europeo

MILANO – “Un grave pericolo direttamente dall’Ue, due articoli che potrebbero mettere il bavaglio alla rete.” E’ quanto affermato dal vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in merito alla riforma del copyright. Intervenuto all’Internet day, il vicepremier si è schierato contro la Direttiva europea sul diritto d’autore. Non sono tardate le reazioni del mondo delal cultura, che da anni si batte sul diritto d’autore, in merito alle dichiarazioni di Di Maio.

La reazione del Presidente Levi (AIE)

“Siamo stupiti dalle dichiarazioni del Ministro e Vice Presidente del Consiglio, Luigi Di Maio – ha commentato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi – Non possiamo credere che un governo del cambiamento possa essere contrario all’innovazione anche in questa materia. Ci sembra contraddittorio conservare uno status quo che favorisce le grandi imprese del web a scapito degli autori e degli editori del nostro paese”. “Il diritto d’autore – ha aggiunto Levi – è un diritto fondamentale per le persone, è la base della libertà degli autori e della loro indipendenza economica dai potenti. E lo è anche per gli editori e per le centinaia di migliaia di persone che lavorano nelle industrie creative nel nostro Paese. Pensare che ciò non debba valere sul web non è molto diverso dal pensare che i ragazzi che consegnano cibo su un motorino non debbano avere diritti né un’assicurazione contro gli infortuni”. Il presidente Levi auspica un dialogo tra governo e le industrie creative del Paese ” che possa portare a un superamento dell’equivoco”.

“Parole lesive dell’industria creativa italiana”

Non usa mezzi termini Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia in merito alle dichiarazioni del Ministro Di Maio. “Se fossero confermate, e ci auguriamo vivamente di no si tratterebbe di un attacco al cuore dell’Industria italiana dei contenuti culturali e più in generale alla tutela della proprietà intellettuale, su cui l’Italia è da sempre paladina e convinta sostenitrice, avendo firmato numerosi Trattati Internazionali in materia. Opporsi alla Direttiva UE sul copyright significa stare dalla parte delle multinazionali del web, gli OTT che, grazie anche alla loro pressante lobby, hanno costruito un impero e monopoli sull’utilizzo improprio di contenuti altrui”.  “Spiace – prosegue Polillo – che il popolo della creatività, gli artisti, i talenti italiani, i lavoratori delle imprese produttrici di contenuti culturali, vengano trattati diversamente rispetto ad altri settori produttivi, su cui il Ministro dello Sviluppo e del Lavoro, in queste primi giorni del Governo del Cambiamento, si è impegnato fortemente per trovare soluzioni e risposte concrete”.

 

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