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Lucio Dalla, le canzoni più belle

Dalla ha scritto molte delle canzoni entrate nella storia della musica italiana. Vi proponiamo alcuni dei suoi più grandi successi

MILANO – Molte delle sue canzoni entrate nella storia della musica italiana. Ha collaborato con artisti come Francesco De Gregori, Gianni Morandi, gli Stadio, Luciano Pavarotti e tantissimi altri. Lucio Dalla è considerato uno dei maggiori interpreti della canzone italiana, grande fonte d’ispirazione per gli artisti delle generazioni successive e sostenitore di un anticonformismo più sostanziale che formale. In occasione dell’anniversario della sua nascita, vi proponiamo alcune delle sue canzoni più belle.

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La casa in riva al mare

dalla sua cella lui vedeva solo il mare
ed una casa bianca in mezzo al blu
una donna si affacciava…. Maria
E’ il nome che le dava lui
Alla mattina lei apriva la finestra
E lui pensava quella e’ casa mia
Tu sarai la mia compagna Maria
Una speranza e una follia
E sogno’ la liberta’
E sogno’ di andare via, via
E un anello vide gia’
Sulla mano di maria
Lunghi i silenzi come sono lunghi gli anni
parole dolci che s’immagino’
questa sera vengo fuori maria
ti vengo a fare compagnia
E gli anni stan passando tutti gli anni insieme
ha gia’ i capelli bianchi e non lo sa.
questa sera vengo fuori maria
vedrai che bella la citta’
e sogno’ la liberta’……..
e gli anni son passati tutti gli anni insieme
ed i suoi occhi ormai non vedon piu’
disse ancora la mia donna sei tu
e poi fu solo in mezo al blu’
Coro: vengo da te mari’

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Caruso

Qui dove il mare luccica,
e tira forte il vento
su una vecchia terrazza
davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza,
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce,
e ricomincia il canto.
Te voglio bene assaje,
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai,
che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai.
[…]

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Com’è profondo il mare 

Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo gatti neri
Siamo pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
Non abbiamo da mangiare
Com’è profondo il mare
Com’è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com’è profondo il mare
Com’è profondo il mare
E’ inutile
Non c’è più lavoro
Non c’è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare […]

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Piazza Grande 

Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è
sulle panchine in Piazza Grande,
ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n’è.
Dormo sull’erba e ho molti amici intorno a me,
gli innamorati in Piazza Grande,
dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch’io.
Una famiglia vera e propria non ce l’ho
e la mia casa è Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.
Con me di donne generose non ce n’è,
rubo l’amore in Piazza Grande,
e meno male che briganti come me qui non ce n’è.
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
a modo mio quel che sono l’ho voluto io
Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Grande,
e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.
E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me

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L’anno che verrà

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c’è una grossa novità,
l’anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l’amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

[…]

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