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Le poesie firmano gli abiti di Valentino

È la poesia la protagonista della sfilata autunno inverno di Valentino. Versi di poesia sono ricamati nelle federe e nelle maniche

MILANO – Una sfilata avvolta dalla magia e dalla delicatezza quella che Valentino ha presentato alla Fashion Week di Parigi. Sotto le scelte stilistiche di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo del brand, la chiave direttiva questa volta è stata individuata nei versi poetici che sono ricamati nelle fodere delle giacche, o nelle maniche dei cappotti. Una collezione che sempre più contribuisce a concepire Valentino come una community di valori, come sostiene lo stesso Piccioli.

La poesia di strada diventa alla moda

Durante la settimana della moda di Parigi (dal 25 febbraio al 5 marzo) Valentino fa sfilare la poesia e in particolare la poesia di strada, per trasmettere emozioni e i valori profondi che il brand vuole comunicare. Ricamati nelle fodere dei cappotti e lungo le maniche delle giacche spiccano i versi di poeti come Robert Montgomery, Greta Bellamacina, Mustafa The Poet e Yrsa Daley-Ward. Versi di strada, che hanno la forza di colpire proprio per essere inattesi e per sorprenderci tra gli angoli delle strade. Si cerca di trasmettere valori da portare sempre con sé: si possono mostrare oppure tenerli nascosti nelle pieghe degli abiti. Frasi come “Tu soltanto guardi il mondo con i miei stessi occhi“, o “Le persone che ami diventano fantasmi dentro di te e a loro piace che tu li tenga vivi” di Montgomery sono portatori della magica e delicata poetica di Valentino.

 Gli amanti di Stephan Sinding

Un altro filo conduttore della stagione autunno inverno di Valentino è la scultura romantica Gli amanti dello scultore norvegese Stephan Sinding, che fa capolino su cappotti, mantelle, maglioni. La statua rappresenta due giovani innamorati che si stringono in un abbraccio e un bacio passionale, da intendere come un’icona che assorbe tutti i valori che Valentino vuole trasmettere.

gli amanti

“Io voglio che il brand Valentino mantenga la sua identità pur essendo contemporaneo” spiega Pierpaolo Piccioli “e penso ad una community di valori come la poesia mai tanto attuale e poi questa del Mef, Movimento per l’emancipazione della poesia, coi poeti che attaccano per strada le loro opere. Ci sono tanti poeti italiani ma preferiscono restare anonimi e io rispetto questa loro scelta. L’autore si annienta per dare potenza alla parola. Ed è la poesia stessa che ti trova e ti stupisce”.

Via: Tgcom24

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