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Italiano: i numeri scritti in lettere che finiscono con 3 vanno accentati?

Scopriamo tramite questo articolo se le cifre terminanti col numero tre, quando sono scritte in lettere, vanno accentante oppure l'accento non va.

L’italiano, con la sua ricchezza e complessitร , presenta numerose regole ortografiche che possono generare dubbi anche tra i parlanti piรน esperti. Uno degli interrogativi che spesso sorgono riguarda la corretta grafia dei numeri composti che terminano con “tre”: devono essere scritti con o senza accento? La risposta, per quanto apparentemente semplice, richiede una riflessione piรน approfondita sulle convenzioni linguistiche.

La regola generale nell’italiano contemporaneo: lโ€™accento nei numeri composti

In italiano, i numeri composti da unโ€™altra cifra seguita da “tre” vengono scritti con lโ€™accento sullโ€™ultima vocale: ventitrรฉ, trentatrรฉ, quarantatrรฉ, cinquantatrรฉ, sessantatrรฉ, settantatrรฉ, ottantatrรฉ, novantatrรฉ, centotrรฉ, milletrรฉ e duemilatrรฉ. Questo accento grafico รจ di tipo acuto (ยด) e non grave (`), quindi la grafia corretta รจ “ventitrรฉ” e non “ventitrรจ”.

La presenza dellโ€™accento รจ motivata dalla necessitร  di mantenere la corretta pronuncia e distinguere la parola da altre con suono simile. Inoltre, i numeri composti con “tre” sono parole tronche, ossia terminano con una vocale accentata, e le parole tronche che terminano con una vocale diversa dalla “i” ricevono sempre lโ€™accento grafico in italiano.

Eccezioni e numeri senza accento

Non tutti i numeri contenenti “tre” necessitano dellโ€™accento. Se “tre” si trova allโ€™inizio della parola o al centro, come in “tredici” o “ventitrรฉ milioni”, non รจ necessario lโ€™accento grafico, in quanto lโ€™accentazione naturale della lingua non lo richiede. Tuttavia, se “tre” รจ lโ€™ultima parte di un numero composto, lโ€™accento diventa obbligatorio per mantenere la corretta fonetica.

Ad esempio:

Corretto: ventitrรฉ, trentatrรฉ, quarantatrรฉ, cinquantatrรฉ, centotrรฉ.

Errato: ventitre, trentatre, quarantatre, cinquantatre, centotre.

Nel caso di numeri piรน grandi che contengono “tre” ma non terminano con esso, come “ventitremila”, non si utilizza lโ€™accento perchรฉ il numero non รจ tronco.

Lโ€™evoluzione della norma ortografica

In passato, lโ€™uso dellโ€™accento nei numeri composti con “tre” era meno rigido e alcuni dizionari accettavano anche la versione senza accento. Tuttavia, le grammatiche piรน aggiornate e i principali vocabolari italiani indicano oggi che lโ€™unica forma corretta รจ quella accentata. Questo fenomeno si inserisce nel piรน ampio processo di standardizzazione ortografica che ha reso piรน uniformi le regole dellโ€™italiano scritto.

Perchรฉ รจ importante usare lโ€™accento?

Scrivere i numeri composti con “tre” senza accento รจ considerato un errore ortografico, specialmente in testi formali o accademici. Lโ€™uso dellโ€™accento permette di evitare ambiguitร  e garantisce una corretta pronuncia. Inoltre, rispettare questa regola contribuisce a una scrittura piรน elegante e coerente con le norme della lingua italiana.

La regola per i numeri composti che terminano in “tre” รจ chiara: vanno sempre scritti con lโ€™accento acuto sullโ€™ultima vocale (ventitrรฉ, trentatrรฉ, quarantatrรฉ, ecc.). Questo accorgimento ortografico, oltre a essere una convenzione della lingua italiana, aiuta a preservare la corretta pronuncia e a garantire uniformitร  nella scrittura. Pertanto, quando si scrivono numeri contenenti “tre”, รจ bene ricordarsi di rispettare questa norma per evitare errori e mantenere un uso corretto della lingua.

Inoltre vogliamo chiudere questo articolo con un’utile curiositร  sui numeri cardinali, ovvero che รจ preferibile non scriverli in cifre allโ€™interno di un testo, a meno che non si tratti di dati precisi o di contesti tecnici e scientifici. Pertanto, รจ consigliabile esprimere in lettere i numeri di lunghezza contenuta, ad esempio: tre giovanotti, trentatrรฉ trentini, mille persone, ti ho chiamato sedici volte.

Se si decide di scrivere un numero in lettere, bisogna ricordare che, salvo rare eccezioni, la forma corretta non prevede spazi tra le cifre: si scrive duecentodiecimila e non *duecento dieci mila. รˆ preferibile evitare la scrittura per esteso quando il numero risulterebbe eccessivamente lungo e difficile da leggere. Per esempio, รจ sconsigliato usare parole complesse come sedicimilaottocentotrentasette, tranne nei casi in cui sia obbligatorio, come negli assegni o nei documenti notarili, dove questa pratica serve a prevenire contraffazioni. Il criterio principale da seguire nella scelta tra cifre e lettere รจ quello della leggibilitร  e della chiarezza del testo.

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