Il Premier Conte ha annunciato che nella Fase 2 saranno consentite le visite in casa tra congiunti. Ma cosa si intende con la parola “congiunti”? Quale valenza ha all’interno del decreto legge del 26 aprile? Scopriamolo.
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Congiunti nella lingua italiana
Dal vocabolario Treccani, la parola “congiunto” (dal latino coniunctus) può avere la doppia valenza di aggettivo e sostantivo maschile e deriva dal participio passato di congiungere. Viene usato come aggettivo con il significato di unito (es. mani congiunte), nel linguaggio di banca relativo a un conto corrente intestato a più persone. Inoltre, l’aggettivo “congiunto” viene usato in economia per indicare beni economici risultanti da un unico processo produttivo, in musica e nel divorzio e nella separazione fra coniugi per indicare l’affidamento dei figli ad entrambi i genitori.
Come sostantivo, la parola “congiunto” indica l’avere un parente, il più delle volte con uno stretto vincolo familiare. Celebre anche il verso di Foscolo “Le virtù patrie e la pietà congiunta”, ovvero verso i congiunti.
La differenza tra parenti e congiunti
In ambito legale, il termine più usato da avvocati e giudici è quello di “parenti”. All’interno del Codice civile, a partire dall’art. 74, viene indicato con il termine parentela “il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”. Il decreto legge del 26 aprile, però, parla di “congiunti” e non di “parenti”.
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Come riportato dall’Ansa, si apprende da fonti di Palazzo Chigi che il termine “congiunti” includerebbe anche “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. “Congiunti è una formula un po’ ampia e generica. Per dire che, e lo preciseremo, non significa che si può andare dagli amici in casa altrui e fare delle feste. Si andranno a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela o ci sono stabili relazioni affettive”. Precisa il premier Conte. Si attende comunque nei prossimi giorni indicazioni più precise dal sito di Palazzo Chigi per chiarire ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.