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5 termini della lingua inglese entrati nel mondo del lavoro

Ecco 5 termini o espressioni appartenenti alla lingua inglese che a poco a poco sono entrati nel mondo del lavoro italiano, cercando di migliorarlo.

Il mondo del lavoro e la lingua inglese, come ogni lingua, sono in continua evoluzione, dando vita a nuovi termini per descrivere fenomeni nuovi o per dare nuove sfumature a concetti giร  esistenti anche nel mondo della lingua italiana. L’inglese, lingua del commercio internazionale e della globalizzazione, รจ spesso la fonte principale di questi termini. Tra le parole piรน diffuse nel contesto lavorativo si trovano mobbing, straining, mental breakdown, bullying e bossing. Ma cosa significano realmente questi termini, e perchรฉ vengono usati tanto frequentemente anche in lingue diverse dallโ€™inglese?

5 parole o forme lessicali della lingua inglese che possono migliorare il mondo del lavoro

Mobbing

La parola mobbing deriva dal verbo inglese to mob, che significa โ€œassalireโ€ o โ€œaggredire in gruppoโ€. Nel contesto lavorativo italiano, il termine รจ utilizzato per descrivere comportamenti persecutori o vessatori messi in atto da colleghi o superiori nei confronti di un dipendente, con lโ€™obiettivo di emarginarlo, stressarlo o spingerlo a lasciare lโ€™azienda.

Il termine รจ particolarmente rilevante in Europa, dove il fenomeno รจ stato studiato soprattutto grazie al lavoro del ricercatore svedese Heinz Leymann negli anni ’80. Sebbene in inglese si parli piรน frequentemente di workplace harassment o bullying at work, in italiano la parola mobbing ha trovato un uso specifico e diffuso. Lโ€™assenza di un termine equivalente nella nostra lingua ha facilitato lโ€™adozione dellโ€™anglicismo, che si รจ radicato nel vocabolario giuridico e sociale.

Straining

Lo straining รจ un concetto che completa quello di mobbing, ma si distingue per alcune caratteristiche fondamentali. A differenza del mobbing, lo straining non comporta attacchi ripetuti o palesemente aggressivi da parte di colleghi o superiori. Si riferisce, piuttosto, a una situazione lavorativa che provoca uno stress prolungato e continuo, spesso derivante da decisioni organizzative che isolano o marginalizzano un lavoratore.

L’uso di questo termine รจ relativamente recente e si concentra principalmente nel contesto giuridico, specialmente in Italia. Lo straining indica situazioni come il demansionamento, lโ€™esclusione dai processi decisionali, o la rimozione di strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro. Anche in questo caso, la mancanza di un termine italiano specifico ha contribuito alla diffusione dellโ€™anglicismo.

Mental breakdown

Il termine mental breakdown ha una lunga storia nellโ€™ambito della psicologia e si riferisce a un crollo mentale o emotivo causato da un sovraccarico di stress o pressioni. Nel contesto lavorativo, questo fenomeno รจ spesso associato al burnout, una sindrome che si verifica quando le richieste lavorative superano le risorse fisiche e psicologiche di un individuo.

Lโ€™espressione ha un impatto particolarmente forte per la sua immediatezza e per il fatto che comunica lโ€™idea di un collasso totale. Pur avendo lโ€™italiano espressioni come โ€œesaurimento nervosoโ€ o โ€œcrollo psicologicoโ€, mental breakdown รจ spesso preferito per il suo uso globale e per lโ€™influenza del linguaggio medico e mediatico anglosassone. La scelta di questo termine evidenzia come lโ€™inglese sia percepito come piรน efficace nel descrivere fenomeni complessi e contemporanei.

Bullying

Il termine bullying รจ spesso associato al contesto scolastico, dove descrive atti di prepotenza, violenza e vessazione tra studenti. Tuttavia, nel mondo del lavoro ha assunto una nuova dimensione, indicando comportamenti intimidatori o aggressivi da parte di colleghi o superiori.

Lโ€™ascesa del termine riflette una maggiore attenzione alla salute mentale e al benessere dei dipendenti, spingendo le aziende a riconoscere e contrastare questi fenomeni. Sebbene lโ€™italiano disponga di termini come โ€œprepotenzaโ€ o โ€œvessazioneโ€, lโ€™uso di bullying indica una certa internazionalizzazione del problema e un adattamento ai linguaggi globali di denuncia.

Bossing

Bossing deriva dal termine inglese boss (capo) e si riferisce specificamente a comportamenti di mobbing provenienti da un superiore diretto. Questo fenomeno sottolinea come lโ€™abuso di potere possa essere esercitato attraverso decisioni autoritarie, critiche ingiustificate, oppure richieste di lavoro irrealistiche.

Lโ€™introduzione di questa parola segnala la necessitร  di distinguere il mobbing generale da un tipo di abuso che dipende specificamente dalla posizione gerarchica. Anche in questo caso, lโ€™italiano non offre un termine altrettanto sintetico, permettendo a bossing di guadagnare terreno.

Anglicismi nel mondo del lavoro: necessitร  o scelta?

Lโ€™adozione di anglicismi come quelli citati riflette non solo lโ€™influenza culturale dellโ€™inglese, ma anche la tendenza a percepire i termini inglesi come piรน precisi o autorevoli, specialmente in contesti professionali. Tuttavia, questa preferenza solleva interrogativi sullโ€™identitร  linguistica e sul rischio di impoverimento della lingua italiana.

Se da un lato lโ€™uso di parole come mobbing e straining rende possibile una maggiore comprensione dei fenomeni in un contesto internazionale, dallโ€™altro pone la sfida di preservare lโ€™espressivitร  e lโ€™autonomia della lingua madre, arricchendo il vocabolario con traduzioni o adattamenti che possano coesistere con gli anglicismi.

I termini mobbing, straining, mental breakdown, bullying e bossing testimoniano come il linguaggio rifletta lโ€™evoluzione del mondo del lavoro e delle sue problematiche. Oltre a descrivere fenomeni specifici, queste parole ci invitano a riflettere sullโ€™importanza di bilanciare globalizzazione e tutela della ricchezza linguistica, per una comunicazione inclusiva ma anche rispettosa delle identitร  culturali.

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