Questi cinque elementi non solo strutturano un discorso efficace, ma rappresentano una guida completa e accurata per lโoratore. Vediamo dunque questi cinque punti in dettaglio.
I 5 punti che servono a formare l’oratore perfetto secondo Cicerone
Inventio: inventariare gli argomenti
Lโinventio รจ il primo passo, e si riferisce alla fase di ricerca e ideazione dei contenuti e degli argomenti del discorso. Cicerone credeva che, per essere efficace, un oratore dovesse avere una conoscenza approfondita del tema trattato e, soprattutto, delle possibili obiezioni che potrebbero essere sollevate. Lโobiettivo dellโinventio รจ individuare le idee principali e le prove che si utilizzeranno per sostenere il proprio punto di vista, oltre a considerare diversi angoli di prospettiva per rafforzare la propria argomentazione.
Questa fase รจ essenziale per dare credibilitร al discorso: un oratore preparato dimostra autorevolezza e guadagna la fiducia del pubblico. La profonditร e lโoriginalitร degli argomenti espressi in questa fase daranno al discorso una base solida, permettendo allโoratore di catturare lโattenzione e suscitare interesse nel suo uditorio.
Dispositio: la disposizione degli argomenti
La dispositio riguarda la struttura del discorso e lโorganizzazione logica degli argomenti scelti nella fase di inventio. Secondo Cicerone, questa fase consiste nel disporre gli argomenti in una sequenza tale da risultare chiara e persuasiva, costruendo un discorso che sia logico e facilmente comprensibile. La dispositio รจ suddivisa in diverse sezioni: introduzione (exordium), narrazione (narratio), dimostrazione (confirmatio), confutazione (refutatio) e conclusione (peroratio).
Lโexordium introduce il tema e cerca di ottenere il favore del pubblico. La narratio espone i fatti in modo chiaro e comprensibile. Nella confirmatio lโoratore sostiene le proprie tesi, presentando le argomentazioni piรน forti, mentre nella refutatio smonta le tesi dellโavversario. Infine, la peroratio rappresenta il culmine del discorso, dove lโoratore richiama i punti salienti e cerca di lasciare un impatto emotivo e duraturo sul pubblico.
Elocutio: lโuso del linguaggio arricchito
Lโelocutio si riferisce allโarte di usare il linguaggio in modo raffinato, creativo e appropriato, con scelte stilistiche che esaltano il contenuto del discorso. Cicerone, noto per la sua abilitร linguistica, riteneva che lโuso di figure retoriche, metafore, e un linguaggio evocativo potesse trasformare un discorso in unโopera dโarte, rendendolo memorabile per chi ascolta. Secondo lui, lo stile deve essere adattato sia al contenuto sia al pubblico, affinchรฉ le parole risultino potenti ma mai incomprensibili.
In questo contesto, lโelocutio non รจ semplice ornamento, ma un elemento strategico che influisce sulla persuasione. Un linguaggio ben scelto รจ in grado di evocare emozioni, di facilitare la comprensione e di mantenere alta lโattenzione del pubblico. Lโoratore deve quindi scegliere con cura le parole e lo stile adatto, evitando espressioni complicate se non necessarie e puntando invece su chiarezza e eleganza.
Memoria: la capacitร di ricordare
La memoria รจ la fase in cui lโoratore memorizza il discorso e ne interiorizza i contenuti, cosรฌ da poterlo esporre senza necessitร di leggere da un testo. Secondo Cicerone, una buona memoria รจ indispensabile per un oratore di successo, poichรฉ permette di comunicare con sicurezza, senza esitazioni e con fluiditร . Lโarte della memorizzazione era ritenuta particolarmente importante nellโantichitร , dove non esistevano tecnologie di supporto come oggi.
Cicerone consiglia lโuso di tecniche mnemoniche, come la tecnica dei loci, che consiste nellโassociare le parti del discorso a luoghi specifici di un percorso immaginario. Questo metodo permette di visualizzare lโordine degli argomenti e facilita il recupero delle informazioni durante lโesposizione. La memoria non solo garantisce un discorso continuo, ma permette anche di adattare la presentazione alle reazioni del pubblico, dando maggiore flessibilitร e naturalezza allโoratore.
Actio: lโinterpretazione e la gestualitร
Lโactio รจ lโultima fase dellโoratoria ed รจ legata alla presentazione del discorso, che include il linguaggio del corpo, la modulazione della voce, i gesti e lโuso dello spazio. Cicerone sapeva che la forma non รจ meno importante del contenuto: una buona actio puรฒ amplificare lโefficacia del discorso e catturare lโattenzione del pubblico. Un oratore che gesticola in modo adeguato, che varia il tono della voce e che mantiene il contatto visivo con il pubblico comunica sicurezza e coinvolgimento.
La actio richiede quindi una certa dose di teatralitร e capacitร interpretativa. Per Cicerone, non si trattava solo di trasmettere informazioni, ma di creare unโesperienza che toccasse lโuditorio anche sul piano emotivo. In questo senso, lโactio richiede pratica e consapevolezza del proprio corpo e della propria voce, per saper modulare le emozioni, dare enfasi ai passaggi chiave e costruire un legame empatico con chi ascolta.
Cicerone e il De Oratore
Cicerone, nel De Oratore, traccia una guida completa e dettagliata dellโarte oratoria, mostrando come lโefficacia di un discorso dipenda non solo dal contenuto, ma anche da come viene concepito, organizzato, espresso, memorizzato e interpretato. Lโarte della retorica per lui รจ una disciplina complessa che richiede studio, dedizione e unโattenzione profonda ai dettagli.
Attraverso lโinventio, la dispositio, lโelocutio, la memoria e lโactio, Cicerone ha consegnato ai posteri una metodologia che รจ valida ancora oggi. Le sue riflessioni non solo arricchiscono chi si dedica allโoratoria, ma rappresentano anche un modello di comunicazione efficace e incisivo, capace di valorizzare il potere delle parole e lโimpatto che possono avere su chi le ascolta.