Leggere significa saper tollerare e ascoltare lโopinione degli altri. Il clima dellโodio non deve invadere uno spazio in cui la cultura e il pensiero libero sono i veri protagonisti
Il Salone del Libro di Torino non merita in nessun modo di essere boicottato. Anzi, noi di Libreriamo, facciamo appello alle case editrici che hanno deciso di non partecipare di ripensarci. Un momento importante come il Salone, per ciรฒ che rappresenta, non puรฒ diventare in nessun modo una battaglia di religione. Chi ama la lettura deve poter scegliere liberamente quali libri acquistare e soprattutto quali leggere.
Comprendiamo perfettamente il significato della protesta, ma si rischierebbe di fare il gioco di chi a tutti i costi cerca di uccidere il libero pensiero. Chi fa cultura non puรฒ ergersi a censore, ma deve in tutti i modi farsi portatore di un messaggio di pace, di tolleranza, di rispetto.
Secondo noi si รจ accesa una miccia che meriterebbe di essere spenta immediatamente. Lโodio in tutte le sue forme rischia di prendere piede con forza e creare alibi al fanatismo. Facciamo attenzione, tutto questo chiacchierare sta portando acqua al mulino di chi, senza tutti questi riflettori puntati, rischiava di passare inosservato.
I veri protagonisti del Salone del Libro sono gli scrittori, gli editori, gli amanti dei libri. Di certo, non altri. Non รจ accettabile aver spostato lโattenzione verso temi e argomenti che niente hanno a che fare con questi protagonisti. Massimo Gramellini, personaggio illuminato che merita di essere seguito, nella sua rubrica quotidiana sul Corriere della Sera di oggi ha centrato perfettamente il tema: โchi contrasta lโodio con lโodio rischia di fare il gioco di coloro che sulla strumentalizzazione del disagio sociale hanno impostato una strategia e una carriera. La tolleranza vigile รจ una forma di forza. La piรน lontana dal fascismo, perchรฉ รจ unโarma disarmante.โ
Queste magiche parole di Gramellini sono un inno alla responsabilitร . Rappresentano un invito a riflettere e ad agire in modo costruttivo. Non si deve dare spazio a chi specula sulla rabbia e sullโodio. Si rischia di fare il gioco di chi sfrutta il malessere diffuso per interessi di parte.
Per quanto ci riguarda, riteniamo sbagliato estromettere da una manifestazione chi la pensa in modo diverso dal nostro. Di fatto, se la casa editrice incriminata fosse fuorilegge non sarebbe presente al Salone. Quindi, merita di essere presente qualsiasi sia il suo pensiero e le sue scelte editoriali. Possiamo essere dโaccordo o contrari, ma non possiamo censurare.