Abbiamo intervistato Aldo Cazzullo in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Mussolini il capobanda”, edito da Mondadori, che racconta tutto ciò che ancora non sapevamo – o non volevamo ricordarci – su Benito Mussolini e il fascismo.
Raccontare la storia e i fatti
“Questo libro non nasce a caso, ma è l’ultimo di una lunga serie che racconta l’Italia e la sua storia. Mi sono occupato della storia del nostro Paese e adesso, a cent’anni dalla marcia su Roma, ho scritto un libro su Mussolini” spiega Cazzullo. Con “Mussolini il capobanda”, infatti non si vuole affrontare un’opinione politica, ma la verità della storia. “Questo è un libro di fatti e di storia, non mi considero un divulgatore, ma un raccontatore di nomi, date ed episodi che confermano che il fascismo è stata una grande tragedia per gli italiani. Cento anni fa, in questi giorni, i fascisti andavano al potere dopo aver seminato terrore e cadaveri – non solo socialisti e comunisti – per due anni.
“Mussolini chiama Luigi Albertini del Corriere della Sera per sapere la sua opinione e il direttore gli risponde chiaramente <<lei dovrebbe essere arrestato.>>, ma così non sarà perché Mussolini verrà chiamato dal re a Roma per ricevere l’incarico del nuovo governo.”
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La misoginia di Mussolini
Tante delle informazioni contenute in questo libro non si conoscono, non si imparano nei libri di storia e non sono parte della nostra cultura generale. “Nemmeno io sapevo molte cose finché non mi sono messe a studiarle specificatamente” afferma Aldo Cazzullo. “Perché abbiamo rimosso tutto, ci siamo fatti un’idea immaginaria e consolatoria di Mussolini e del fascismo. Le cose sono andate molto peggio di come ci raccontano. Mussoli poi aveva un rapporto terrificante con le donne, per lui erano una parentesi piacevole nella vita dell’uomo e diceva che più un uomo era virile e intelligente e mono bisogno aveva delle donne. Quando lui voleva una donna, se la prendeva. Nel suo diario addirittura racconta lo stupro nei confronti di Virginia.”
“La scelta tra il nazifascismo e la democrazia non è una scelta tra destra e sinistra, ma tra civiltà e barbarie” Aldo Cazzullo
La disumanità del nazifascismo
Ripudiare il nazifascismo è una scelta tra umanità e atrocità. Aldo Cazzullo prende in esempio un episodio specifico per spiegare questa cosa “I nazisti uccidevano anche i bambini down insieme a ebrei, zingari, omosessuali e oppositori, finché intervenne il vescovo Von Galen che denunciò tale bestialità durante una predica. I nazisti frenarono il massacro e decisero di non uccidere il vescovo. Dall’altra parte Charles de Gaulle – generale dell’esercito francese, quindi non un comunista – padre di una bambina affetta da sindrome di Down, decise di aprire un istituto, con sua moglie, per accogliere i bambini come quelli che i nazisti avevano scelto di sopprimere. Dunque, stiamo dalla parte di coloro che uccidono i bambini disabili o di coloro che li accolgono?”
Alice Turiani