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E’ morto Sergio Zavoli, volto storico del giornalismo italiano

Sergio Zavoli, giornalista e volto storico della televisione italiana, autore del celebre programma "Processo alla tappa", è morto all'età di 96 anni

Sergio Zavoli, giornalista e volto storico della televisione italiana, è morto all’età di 96 anni. Nato a Ravenna il 21 settembre 1923, ha rivoluzionato l’informazione televisiva con programmi come il “Il processo alla tappa“, creato nel 1962 e dedicato al Giro d’Italia e poi con “La notte della Repubblica”.

“Una perdita enorme per la cultura italiana, un fortissimo dolore personale. Zavoli è stato un riferimento e un maestro per intere generazioni di giornalisti, ma è stato anche narratore, uomo di cinema, poeta, parlamentare. Io ho potuto diventarne amico e mi mancheranno la forza tranquilla della sua saggezza, la quiete della sue parole, la saldezza dei suoi valori”. Così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

Gli inizi

Sergio Zavoli inizia la sua attività di giornalista a soli vent’anni, nel 1943, sul periodico dei Gruppi universitari fascisti riminesi Testa di Ponte, che viene chiuso lo stesso anno in seguito alla caduta del fascismo. Nel dopoguerra diventa giornalista professionista e dal 1947 lavora per Radio Rai.

Giornalista e scrittore 

Nel 1962 crea la trasmissione televisiva “Processo alla tappa”, un programma sportivo incentrato sul Giro d’Italia. Ma Zavoli è conduttore e autore di altri programmi di successo come “Nascita di una dittatura”. Vicino al Partito Socialista Italiano, dal 1980 al 1986 è presidente della RAI e nel 1981 pubblica il suo primo libro, Socialista di Dio, che vince il Premio Bancarella. Lasciato l’incarico di presidente, continua sia la sua carriera televisiva sia quella letteraria. Tanto che nel 1987 vince il Premio Basilicata con il libro “Romanza”. Dopo il reportage Nostra padrona televisione (1994) entra in politica con i Democratici di Sinistra. Nel 1998, vince il Premio Cimitile con l’opera “Ma quale giustizia?” (Edizioni ERI-RAI Piemme). Dal 2001, dopo “Viaggio nella scuola”, si allontana dal piccolo schermo. Le sue ultime fatiche letterarie sono “Dossier cancro” (1999), “Diario di un cronista” (2002), e “Il ragazzo che io fui” (2011) dove racconta la storia della sua vita e un capitolo fondamentale del nostro Paese.

La politica

Viene eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra nel 2001, nelle liste dell’Ulivo nel 2006 e nel Partito Democratico nel 2008 e nel 2013. Premio alla carriera 2008 Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini – Arona. Dal 4 febbraio 2009 è presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Nella XVII legislatura è il senatore eletto più anziano in carica. Dal 2007 è presidente della Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno.

 

 

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