MILANO – “Come in tutti i campi, le donne si sono prese uno spazio che avevano desiderio di occupare. Non senza difficoltร .” E’ questo il parere di Daniela Grandi, scrittrice e autrice del programma televisivo pomeridianoย di La7 โTagadร โ, in libreria con “Notte al Casablanca. La prima indagine del maresciallo Nina Mastrantonio“. Si tratta della prima opera noir dell’autrice, che affronta un genere prevalentemente maschile, e che in questo la accomuna con la protagonista del libro Nina Mastrantonio, anche lei una “mosca bianca” in un mondo da sempre prerogativa degli uomini. Abbiamo intervistato l’autrice in merito al libro e per parlare della differenza tra scrivere un libro e scrivere per la tv.
Perchรฉ per il tuo nuovo libro hai scelto di scrivere un noir?
Non รจ stata una scelta molto meditata, del genere: โora scrivo un noirโ, mi sono un poโ buttata. Avevo una storia che mi girava in testa e piano piano ho provato a raccontarla. Il genere giallo, il noir mi piacciono moltissimo, mi piacciono gli enigmi che si sciolgono, il caos iniziale che, lentamente, rivela invece una logica. ย Allโinizio del libro muore un pilota, un uomo belloccio e simpatico, il tipo che non farebbe male a una mosca. Perchรฉ ucciderlo? Apparentemente non cโรจ ragione. E invece una ragione cโรจ sempre.
A chi ti sei ispirata per il personaggio di Nina Mastrantonio?
A differenza dei miei libri precedenti, di tuttโaltro genere, dove i personaggi erano ispirati a persone reali, Nina รจ solo Nina. Una donna giovane, forte, ma con le sue fragilitร , una vita sessuale libera, un desiderio profondo di non farsi etichettare per il colore della sua pelle e per le sue scelte personali. Ho immaginato una donna che mi piace e che ama tantissimo le parole e i libri. In questโultimo aspetto sรฌ che somiglia a persone che conosco bene.
Perchรฉ hai deciso di ambientare la storia a Parma?
Parma รจ la mia cittร di origine, la conosco bene, anche nelle sue dinamiche sociali. Per la trama, poi, avevo bisogno di una cittร piccola ma con un aeroporto. Parma era perfetta. E poi Nina abita nellโOltretorrente, un quartiere che amo molto, dove รจ nato mio padre, un quartiere storicamente ribelle (come racconta anche Pino Cacucci in โOltretorrenteโ). Ribelle, quindi perfetto per Nina.
Il genere noir fino a qualche tempo fa sembrava essere fino a qualche anno fa una prerogativa per scrittori uomini. Cosa pensi sia cambiato nel corso del tempo?
Credo che, come in tutti i campi, le donne si siano prese uno spazio che avevano desiderio di occupare. Non senza difficoltร . Ci sono case editrici che pubblicano noir e non ci sono praticamente autrici femminili tra i loro autori. La stessa collana noir di Repubblica in edicola credo presenti solo Camilla Lackberg. Strano no?
Sei anche autrice televisiva. Quali sono differenze, vantaggi e svantaggi tra scrivere un libro e scrivere per la tv?
Scrivere per la tv significa mettersi a disposizione delle immagini, un linguaggio molto piรน potente. Devi scrivere senza descrivere, perchรฉ รจ inutile. Quando invece affronti un romanzo sei tu, con le parole, che devi far immaginare al lettore una casa, una stanza, un abito. Una grande differenza. Confesso che nelle descrizioni fatico, รจ il momento in cui mi sforzo di piรน, forse proprio perchรฉ non ci sono abituata.
Dal libro alla tv. Pensi che possa nascere una serie tv legata al maresciallo Mastrantonio?
Sarebbe un sogno.