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Coronavirus, continua il rinvio delle nuove uscite da parte degli editori

Ad oggi si stimano 21mila titoli pubblicati in meno nel corso dell’intero anno. Levi (AIE): “Nella Giornata mondiale del Libro, ribadiamo l’appello a Governo e Parlamento lanciato con bibliotecari e librai”

La situazione per gli editori peggiora ancora. Sempre più editori ricorrono alla cassa integrazione, le nuove uscite vengono riprogrammate e cresce il numero di chi si dice preoccupato dalla crisi. L’emergenza sanitaria travolge la filiera del libro secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sull’impatto che il Covid-19 avrà quest’anno sull’intera editoria italiana.

L’appello degli editori

E il grido che si alza nella Giornata del mondiale del libro e del diritto d’autore si fa ancora più drammatico. “I dati sono la voce degli editori – afferma il presidente AIE Levi -. Sono una richiesta d’aiuto, molto chiara e con conseguenze di grande impatto. Richiedono una risposta, con misure a doppia velocità. Misure immediate, che sostengano la crisi di liquidità del settore, e misure strutturali per aiutare il mondo del libro a risollevarsi.

Aggiungo però, in questa Giornata mondiale del libro, un invito a tutti gli operatori del settore. È tempo di stare uniti e di muoversi coordinati. In questo spirito abbiamo lanciato un appello congiunto insieme ad AIB, l’associazione dei bibliotecari, e ALI, i librai, che indica una strada precisa per sostenere tutta la filiera, una strada che mi auguro governo e istituzioni vogliano intraprendere”.

I dati dello studio

Per il periodo maggio-agosto la percentuale di chi decide di temporeggiare con le uscite rimandandole ulteriormente sale al 42% (era il 34% il 30 marzo). Si punta in modo particolare sull’ultima parte dell’anno: solo l’8% degli editori, in calo rispetto alle precedenti rilevazioni (era il 13% il 30 marzo), immagina di rinviare i titoli di settembre-dicembre, sperando in un recupero natalizio.

Ad oggi, anche se si concretizzerà il recupero, questo si tradurrà in 21mila titoli pubblicati in meno nel corso dell’intero anno, 12.500 novità in uscita bloccate, 44,5 milioni di copie che non saranno stampate e 2.900 titoli in meno da tradurre. Tengono solo eBook e audiolibri, con gli editori che testano la tenuta del mercato sugli store online: nel primo semestre solo l’1% degli editori dichiara infatti di aver riprogrammato al ribasso le uscite degli eBook. Il 10% quelle degli audiolibri.

La cassa integrazione

Ma che la situazione sia ancor più drammatica lo indica il ricorso alla cassa integrazione: in quindici giorni – dal 30 marzo al 15 aprile – si passa da un 31% che iniziava a farvi ricorso a un 52%. Nel complesso tra chi vi sta già facendo ricorso e chi «non ancora, ma ci sta pensando» (o magari sta espletando la documentazione) dal 64% di fine marzo si passa in quindici giorni al 70% delle imprese.

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