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Marilyn Monroe, la femme fatale del cinema

Attrice, modella, cantante, produttrice cinematografica, moglie e amante di personaggi famosi, musa ispiratrice di artisti affermati (due su tutti: Mimmo Rotella e Andy Warhol), Marilyn Monroe รจ stata tutto questo...

Oggi 5 agosto si ricorda la scomparsa di una delle attrici americane più amate di tutti i tempi, chiaccherata quasi più per la sua vita e i suoi amori che per le sue doti professionali. Combatté molto per avere quello che voleva e ci riuscì. Nonostante siano passati più di 50 anni Marilyn rimane una delle icone femminili più apprezzate di tutti i tempi

MILANO – Attrice, modella, cantante, produttrice cinematografica, moglie e amante di personaggi famosi, musa ispiratrice di artisti affermati (due su tutti: Mimmo Rotella e Andy Warhol), Marilyn Monroe è stata tutto questo, ma anche una donna fragile e complessata, segnata da un’infanzia difficile e da una serie infinita di amori travagliati e di problemi sia fisici che psichici.

GLI ESORDI – Marilyn Monroe nasce il 1 giugno 1926 a Los Angeles come Norma Jeane Baker Mortenson. La madre, affetta da gravi disturbi mentali, viene spesso ricoverata all’ospedale psichiatrico e per tale motivo l’infanzia di Norma fu parecchio travagliata, oltre che essere per lo più sballottata da una famiglia adottiva all’altra.In questa situazione di sostanziale isolamento affettivo, Marilyn cerca un punto di appoggio sicuro, una certezza e una guida, sposandosi a soli 16 anni con il ventunenne James Dougherty. Il legame evidentemente è prematuro e infatti da lì a poco i due si separano e il matrimonio fallisce. Prima di questo avvenimento devono però succedere ancora parecchie cose. Una di queste riguarda il suo timido ingresso nel mondo della carta stampata. Tutto accade per caso e in un luogo che non ci si aspetterebbe mai. Infatti, Marilyn a quel tempo aveva trovato un lavoro presso un’industria aeronautica produttrice di paracaduti quando il fotografo David Conover, impegnato a documentare il lavoro femminile nel periodo bellico, la nota e la convince a intraprendere la carriera di modella e ad iscriversi ad una scuola specializzata. Deve decidere in fretta e in completa solitudine dato che il marito in quel momento svolgeva servizio presso la Marina militare e si trovava assai lontano da casa. Come ormai ben sappiamo, Marilyn accetta il lavoro che le cambierà il destino.

IL CINEMA DI HOLLYWOOD E L’AMORE – Da quel momento in poi, sotto la guida di un altro fotografo, Andrè de Denes, conquista le copertine delle riviste, finché viene notata dalla Fox e le si aprono le porte di Hollywood. A vent’anni, nel 1946, divorzia, si schiarisce i capelli e si cambia il nome in Marilyn Monroe (Monroe è il cognome da nubile della madre): è la metamorfosi radicale che la porterà a divenire forse il sex-symbol del XX secolo.
Nel 1952 ottiene il suo primo ruolo da protagonista, nei panni di una babysitter psicolabile in ‘La tua bocca brucia’ e nel ’53 con ‘Niagara’, al fianco di Joseph Cotten, ottiene il successo mondiale.
Nel 1953 gira ancora ‘Come sposare un milionario’ e ‘Gli uomini preferiscono le bionde’, con i quali si conferma una delle star più amate dal pubblico. Seguono clamorosi successi come ‘La magnifica preda’ del 1954 e ‘Quando la moglie è in vacanza’ in cui Billy Wilder le affida la parte della svampita inquilina del piano di sopra. La celebre scena in cui la gonna del vestito bianco di Marilyn viene sollevata dal passaggio di un treno della metropolitana, filmata all’incrocio tra Lexington Avenue e la 52a strada a New York il 15 settembre 1954 davanti a centinaia di fans, verrà citata e parodiata innumerevoli volte fino a diventare un’icona del cinema mondiale.
Nel 1954 Marilyn sposa il famoso giocatore di baseball, Joe DiMaggio, da cui divorzia nel giro di un anno. Il fallimento anche di questa relazione le lascia dentro una ferita profonda e incancellabile, la prima di una serie che saranno destinate ad allargare sempre di più la sua sensazione di sconforto e di sostanziale solitudine. Dopo la separazione col campione Joe DiMaggio, si trasferisce a New York per studiare all’Actor’s Studio, e qui conosce l’affermato commediografo, Arthur Miller, un intellettuale affascinante che poteva vantare la rappresentazione delle sue commedie in tutto il mondo (far cui la celeberrima ‘Un tram chiamato desiderio’, testo originale di Tennessee Williams). E’ il colpo di fulmine. Marilyn ha l’illusione di aver finalmente trovato l’uomo della sua vita e i due si sposano nel 1956. L’anno dopo fonda, con l’amico fotografo Milton Green, la sua casa di produzione cinematografica, la Marilyn Monroe Productions, con cui gira ‘Il Principe e la ballerina’ al fianco di Laurence Olivier. E’ il primo e unico film della sua casa di produzione, dato che al botteghino la pellicola è un autentico fiasco. Come attrice, invece, si risolleva giusto due anni dopo con l’esilarante commedia, sempre del genio Billy Wilder, ‘A qualcuno piace caldo’.
La relazione con Miller, ad ogni modo, traballa e Yves Montand diviene oggetto delle sue intenzioni amorose. Nel 1962 Marilyn riceve il Golden Globe come migliore attrice: è la conferma mondiale delle sue capacità, un misto di carisma e di appeal.

RELAZIONI PERICOLOSE – In questo periodo, fra l’altro, inizia la relazione segreta con il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy e con il fratello Robert.
Ma l’instabilità emotiva della diva si aggrava, forse proprio a causa delle altrettanto instabili storie d’amore in cui si getta e Marilyn si rifugia nell’alcool e nei barbiturici. In breve, la situazione si aggrava: entra ed esce dalle cliniche. Infine, nella notte fra il 4 e il 5 agosto 1962, viene trovata morta, apparentemente suicida, nella sua casa, per un’overdose di barbiturici, anche se molte voci hanno sempre sostenuto l’ipotesi dell’omicidio. Il mistero sulla sua morte, insomma, non è mai stato completamente svelato, ma ha sicuramente contribuito a fare di Marilyn un mito.

LA MOSTRA A MILANO – Quale occasione migliore per ricordare nell’anniversario della sua morte quella che è stata definita la donna più bella del mondo? Per farlo Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano (Via Gluck 45) le dedica un week-end davvero speciale, animato da una mostra, he esporrà una selezione dei manifesti più rari e spettacolari dei suoi film e una ricca serie di fotobuste che raccontano la sua carriera, proiezioni video e da un incontro (sabato ore 18.30) con esperti e appassionati.

5 agosto 2014

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