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L’arte della gioia, la serie tv tratta dallo scandaloso romanzo postumo di Goliarda Sapienza

Prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film, la serie tv racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto. 

Dopo aver debuttato il  22 maggio in anteprima mondiale alla 77ª edizione del Festival di Cannes,  arriva il 30 maggio al cinema “L’Arte della Gioia“, la serie tv che vede il debutto alla regia Valeria Golino e liberamente adattata dall’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (edito da Einaudi), rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a raggiungere il successo all’estero.

La serie da oggi viene lanciata da Vision Distribution in tutte le sale cinematografiche italiane in due parti: la prima dal 30 maggio e la seconda dal 13 giugno. Sui canali Sky andrà in onda prossimamente.

Prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film, presentata nella selezione ufficiale di Cannes 77 a 100 anni dalla nascita della scrittrice siciliana, la serie tv racconta la storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto. 

L’arte della gioia

Sinossi

Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera, è la protagonista di questa storia drammatica e avventurosa. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata.

Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo.

Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.

La protagonista

L’Arte della Gioia è scritta da Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo. La serie tv racconta “la storia – spiega Valeria Golino – di una bambina poverissima che nasce alle pendici dell’Etna agli inizi del Novecento e che per una serie di circostanze acquisirà un potere incredibile e diventerà più che una borghese, un’aristocratica”. Il personaggio di una ragazza forte, determinata, libera e sessualmente emancipata, una donna che agli inizi dello scorso secolo poteva fare paura, e che “fa paura ancora oggi”, scardinando tradizioni, convenzioni sociali e abitudini della nostra società. E poi il racconto di una carriera brillante tra successi internazionali, un’infanzia in viaggio tra Napoli, Grecia e Stati Uniti, i ricordi di ragazza e la voglia di vivere, sempre.

Il cast

Nel cast Tecla Insolia (La bambina che non voleva cantare, 5 minuti prima) nei panni della giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa; Jasmine Trinca (Fortunata, Marcel!, Supereroi, La dea fortuna) in quelli di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina; Guido Caprino (Il Miracolo, Fai bei sogni, 1992-1993-1994) interpreta Carmine, l’uomo che gestisce le terre della villa dei Brandiforti; Alma Noce (Brado, La ragazza ha volato, Gli anni più belli) nei panni di Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti, guidata dalla principessa Gaia, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi (I villeggianti, Forever Young – Les Amandiers, Estate ’85, La pazza gioia).

Nel cast anche Giovanni Bagnasco (Finalmente l’alba) che nella serie è Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti, e Giuseppe Spata (La mafia uccide solo d’estate – Parte II, La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata, Tutta colpa di Freud) nei panni di Rocco, autista dei Brandiforti.

L’Arte della Gioia è stata realizzata con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission e del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.

 

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