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Pompei, scoperta una natura morta dai nuovi scavi

L'ultima scoperta avvenuta a Pompei appare come una pizza in un dipinto pompeiano di 2000 anni fa emerso in questi giorni nellโ€™ambito dei nuovi scavi nellโ€™insula 10 della Regio IX

Una “natura morta” che raffigura uno xenรฌa, un dono che si offriva agli ospiti. L’ultima scoperta avvenuta a Pompei appare come una pizza in un dipinto pompeiano di 2000 anni fa emerso in questi giorni nellโ€™ambito dei nuovi scavi nellโ€™insula 10 della Regio IX a Pompei. Ciรฒ che era rappresentato sulla parete di unโ€™antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna, elevata a patrimonio dellโ€™umanitร  nel 2017 in quanto โ€œarte tradizionale del pizzaiuolo napoletanoโ€.

L’affresco

Come spiegano gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei, si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra.

Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni. Tale genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, prendeva spunto dai โ€œdoni ospitaliโ€ che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.). Dalle cittร  vesuviane si conoscono circa trecento di queste raffigurazioni, che spesso alludono anche alla sfera sacra, oltre a quella dellโ€™ospitalitร , senza che tra le attestazioni rinvenute finora ci sia un confronto puntuale per lโ€™affresco recentemente scoperto, che colpisce anche per la sua notevole qualitร  di esecuzione.

Da un passo nellโ€™Eneide di Virgilio (libro VII, v. 128 sgg.), si puรฒ dedurre il posizionamento di frutta e altri prodotti dei campi su pani sacrificali che fungono da โ€œmenseโ€: nel momento in cui gli eroi troiani mangiano dopo la frutta, anche i pani usati come contenitori (mense) , si accorgono nellโ€™epos virgiliano, che si รจ verificata la profezia secondo la quale avrebbero trovato una nuova patria, quando โ€œspinto a lidi sconosciuti, esaurito ogni cibo,โ€ la fame li avrebbe portati a โ€œdivorare anche le mense.โ€

Pompei continua a stupire

“Pompei non finisce mai di stupire, รจ uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. – afferma il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano – Al di lร  della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l’avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una prioritร  assoluta”.

โ€œOltre allโ€™identificazione precisa dei cibi rappresentati โ€“ commenta il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel โ€“ ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica, elaborata poi da autori di epoca romana-imperiale come Virgilio, Marziale e Filostrato. Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi dโ€™argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dallโ€™altro. Come non pensare, a tal proposito, alla pizza, anchโ€™essa nata come un piatto โ€˜poveroโ€™ nellโ€™Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati.โ€

Il ritrovamento

Lโ€™affresco รจ stato rinvenuto nellโ€™atrio di una casa dellโ€™Insula 10 della Regio IX in corso di scavo, a cui era annesso un panificio, giร  esplorato in parte tra il 1888 ed il 1891 e le cui indagini sono state riprese a gennaio scorso. Le strutture scavate nellโ€™800 e parzialmente a vista facevano giร  supporre la presenza di un ampio atrio con la classica successione degli ambienti sul lato orientale e, sul lato opposto, lโ€™ingresso al settore produttivo del forno. Lโ€™atrio รจ stato liberato dal materiale di risulta degli scavi ottocenteschi rivelando il crollo delle coperture, allโ€™interno dello strato di pomici bianche e una porzione residuale degli strati vulcanici da flusso (cineriti) nel settore meridionale. Negli ambienti di lavorazione vicini al forno, nelle settimane passate, sono stati rinvenuti gli scheletri di tre vittime.

Lโ€™intero cantiere di scavo dellโ€™insula 9 interessa unโ€™area di circa 3.200โ€ฏmq, quasi un intero isolato della cittร  antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio e si inserisce in un piรน ampio approccio, sviluppato durante lโ€™ultimo decennio e teso a rettificare e risolvereโ€ฏi problemi idrogeologici e conservativi deiโ€ฏfronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della cittร  antica.

Questโ€™ultima ammontante a circa 22โ€ฏettari di isolati e case ancora sepoltiโ€ฏsotto lapilli e cenere, quasi un terzo dellโ€™abitato antico. Il Parco Archeologico di Pompei ha pubblicato un primo inquadramento storico-archeologico dellโ€™affresco sullโ€™E-Journal degli Scavi di Pompei, consultabile liberamente in rete sul sito www.pompeiisites.org e funzionale alla condivisione tempestiva di dati scientifici provenienti da scavi e ricerche in corso nel sito UNESCO e nel suo territorio.

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