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“L’Allegoria della Speranza” di Giorgio Vasari per la prima volta aperta al pubblico

Fino al 9 settembre il Museo di Casa Vasari ospita la mostra “Giorgio Vasari tra Venezia e Arezzo. La Speranza e altre storie dal Soffitto del Palazzo Corner-Spinelli”

MILANO – Fino al 9 settembre 2018 il Museo di Casa Vasari (Polo Museale della Toscana), in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, ospita la mostra “Giorgio Vasari tra Venezia e Arezzo. La Speranza e altre storie dal Soffitto del Palazzo Corner-Spinelli”, una straordinaria occasione per presentare per la prima volta al pubblico l’Allegoria della Speranza, uno degli scomparti del soffitto dipinto realizzato dal Vasari nel 1542 a Venezia e poi disperso.

Soffitto veneziano

Lo scomparto era formato dalla tavola con la figura della Speranza, recentemente acquistata dallo Stato con il contributo di Venetian Heritage e Venice in Peril Fund per le Gallerie dell’Accademia di Venezia ed oggi finalmente restaurata, e dal Suicidio di Giuda, che dal 1980 fa parte delle collezioni esposte nella Casa del Vasari in Arezzo. Il comparto così definitivamente riunito è un tassello fondamentale per la ricostruzione del soffitto veneziano da cui proviene, come è stato riconosciuto grazie a studi recenti. Forte è il legame tra l’opera oggi ricongiunta e qui esposta e la dimora del pittore e architetto aretino che ne è l’autore. Il Soffitto Corner-Spinelli è infatti molto vicino per tipologia e stile ai soffitti dipinti presenti nell’abitazione del Vasari, da lui ideati e realizzati appena sei anni dopo il suo fondamentale soggiorno in Laguna.

Immergersi nell’opera

La mostra, mentre celebra la ricomposizione dell’Allegoria della Speranza finalmente restituita alla collettività, ricostruisce al contempo le travagliate vicende dell’intero Soffitto Corner-Spinelli attraverso un supporto didattico integrato da un suggestivo video che consente al visitatore d’immergersi nella sua complessa iconografia. Nell’occasione il Museo Aziendale Gori&Zucchi – Uno A Erre di Arezzo partecipa all’evento con una sezione dedicata all’oreficeria della seconda metà del Novecento, ispirata ai gioielli del Rinascimento.

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