MILANO – Nata nel 1895 la Biennale di Venezia è considerata tutt’oggi come una delle istituzioni culturali più prestigiose e note al mondo. La Biennale organizza in tutti i suoi settori quali Arte, Cinema, Architettura, Musica, Danza e Teatro attività di mostra e di ricerca, proprio per essere all’avanguardia nella ricerca e nella promozione delle nuove tendenze artistiche contemporanee. Per questa edizione alcuni tra i più famosi artisti contemporanei saranno in mostra con i loro lavori fino al 26 Novembre presso i Giardini Arsenale. Vediamo di conoscerli meglio.
Riccardo Guarneri
Riccardo Guarneri è un pittore Toscano, che inizia a dipingere bel 1953 contemporaneamente all’attività musicale. La sua prima ricerca artistica porta alla creazione di quadri chiarissimi in cui lo spazio viene scandito da variazioni luminose e con superfici trattate prevalentemente a matita. A distanza di anni la sua ricerca pittorica è riuscita a conciliare rigore formale e libertà espressiva, arrivando a farsi considerare dalla critica come uno dei precursori della pittura analitica. Sulle sue tele appaiono a volte macchie di colore create usando la tecnica degli acqurelli sperimentata a partire dagli anni Ottanta, oppure segni grafici come una specie di scrittura illeggibile.
Giorgio Griffa
Questa è la terza partecipazione alla Biennale di Venezia per l’artista Torinese Giorgio Griffa. Considerato come uno dei maggiori protagonisti dell’astrattismo e come uno tra i più creativi esponenti della “pittura analitica”. E’ nel 1968 che Griffa pone le basi del suo linguaggio pittorico elaborando il suo particolare metodo di lavoro. La tela grezza d iuta, canapa, cotone o lino e senza cornice, viene disposta sul pavimento per assorbire il colore, ovvero tinte stemperate con acqua, cioè acrilici, tempere e acquerelli. La tela deve essere lavorata in piano, stesa sul pavimento, per evitare che il colore molto fluido coli verso il basso. L’assenza della cornice consente all’artista di camminare liberamente sui diversi tessuti, spesso di grandi dimensioni.
Irma Blank
Irma Blank è un’artista nata in Germania che utilizza la scrittura con l’intento di recuperare i simboli e i segni primordiali della comunicazione. La sua arte concettuale riesce a trovare terreno fertile nel gli ani Settanta, in cui la Blank può mettere in atto la sperimentazione artistica del segno autonomo. L’artista crea un linguaggio aperto, in cui vengono ricopiate le impostazioni tipografiche dei libri reali, ma le pagine vengono riempite di segni che non posseggono alcun significato linguistico. Negli anni Novanta, invece, si dedica all’astrattismo in cui pastelli, inchiostro e china vengono sostituiti con colori acrilici e oli.
Daniele Bongiovanni
Daniele Bongiovanni è un giovane pittore accademico e illustratore nato a Palermo. Quest’anno è tornato allaBiennale con l’esposizione “Natura con Deus” attraverso una soluzione pittorica realistica e allo stesso tempo leggera. L’artista cercherà di esaltare la bellezza oggettiva della natura, con la chiara ambizione di superare quei canoni supeficiali dettati dalla modernità.
Patrizia Taddei
Patrizia Taddei è un’artista sammarinese che propone una pittura figurativa svolta in chiave simbolico-narrativa, dove ad essere protagonista è la figura umana. Al centro della sua contemplazione vi sono i temi della creazione, vita terrena e del contrasto tra bene e male. Ama unire quelle suggestioni che provengono dalla tradizione mitologica e religiosa.
Franca Pisani
La carriera artistica di Franca Pisani inizia quando comincia a frequentare lo studio del pittore Alessio Sozzi. L’artista è protagonista della mostra intitolata “Everybody admires Palmyra’s greatness”. La scelta di deciare un’esposizione al sito archeologico tra i più famosi del Medio Oriente, si unisce alla voglia di omaggiare la sua indiscussa gloria nel passato.Il tema della mostra è l’evoluzione ed il confronto di artisti siriani ed internazionali come Franca Pisani. Il cambiamento del mondo artistico e contemporaneo i relazione al confronto delle diversità per scoprire che l’arte è oltre le barriere e le frontiere.
Kiki Smith
Kiki, figlia dello scultore Tony Smith, è in mostra alla Biennale con un’esposizione di figure realizzate a grandezza naturale su una preziosa carta nepalese. Le immagini attingono dal patrimonio mitologico o da leggende e racconti fantastici, evocando archetipi della femminilità come la dea madre. Figure che appartengono contemporaneamente ai sentimenti di paura e gioia, spesso insindibili.
Takesada Matsutani
L’artista giapponese con la sua arte sottile, poetica e universale coniuga i quesiti spirituali relativi allo spazio e al tempo. Gli strumenti con i quali l’artista lavora, sono la colla e la matita di grafite.A partire dalle dimensioni della tela o della carta, l’artista crea dei rilievi di colla vinilica che lasciano una parte al caso. Il ritmo ripetitivo del passaggio della matita o del pennello è interrotto dai rigonfiamenti prodotti dalla colla.