Sei qui: Home » Arte » A Carpi in mostra le xilografie dell’artista Georg Baselitz

A Carpi in mostra le xilografie dell’artista Georg Baselitz

Nella XVIII Biennale di Xilografia contemporanea, la mostra presenta 40 opere di Baselitz realizzate tra gli anni ottanta e novanta del Novecento

MILANO – Dal 15 settembre al 12 novembre 2017, in occasione della XVIII Biennale di Xilografia contemporanea, Carpi ospita una personale di Georg Baselitz (Deutschbaselitz, 1938), uno degli artisti più importanti, celebrati e influenti a livello internazionale e che intrattiene con Carpi un legame particolare, quasi sorprendente. Ai Musei di Palazzo dei Pio, l’autore tedesco presenta 40 xilografie, donate al Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra, realizzate tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso.

LA COLLEZIONE – Nella collezione di stampe donate dallo stesso Baselitz al museo ginevrino, infatti, sono presenti due chiaroscuri di Ugo da Carpi, oltre a due esemplari della Sibilla da Raffaello, in versioni cromatiche differenti e a una xilografia di Niccolò Vicentino e un chiaroscuro di Niccolò Boldrini, coevi del maestro di Carpi. La presenza di lavori di Ugo da Carpi nella sua collezione personale induce a pensare che Baselitz abbia voluto avere la possibilità di studiare quelle opere che stanno alla base della tecnica xilografica a chiaroscuro di cui l’artista rinascimentale carpigiano è stato uno dei più importanti esponenti. Ma non solo; Baselitz sente nel suo essere artista, una sorta di affinità con Ugo da Carpi perché, come scrive Manuela Rossi nel suo testo in catalogo “Ugo da Carpi è uno di quegli artisti che nel suo tempo ha fatto quello che gli altri non facevano e non solo per una questione tecnica, che ha comunque risolto, ma soprattutto per una ragione culturale: rendere accessibile l’immagine d’arte riservata a pochi è stata senza dubbio una delle rivoluzioni sociali più importanti che l’opera di Ugo e degli altri incisori del Rinascimento ha determinato”

LA MOSTRA – In Baselitz, la grafica non è certo una voce minore, ma riveste un’importanza pari alla sua produzione pittorica e plastica. “Ho fatto xilografie, ha ricordato,  sempre quando avevo la necessità di presentare in una forma definitiva un quadro, un’idea d’immagine sviluppata da me e manifesta nei quadri”. Le opere incise che costituiscono il percorso espositivo a Palazzo dei Pio non tradiscono i canoni che caratterizzano la sua cifra espressiva, ormai divenuta riconoscibile, dove la tradizionale costruzione dell’immagine risulta completamente stravolta. Nelle sue creazioni, la legge gravitazionale viene sconfitta e l’immagine viene capovolta non tanto per generare stupore quanto per mettere in gioco un processo intellettuale e spirituale completamente diverso. Attraverso il capovolgimento, Baselitz toglie allo spettatore il dato che assimila il soggetto ritratto alla realtà e lo trasferisce nel campo dell’organizzazione plastica e visuale. Svuotata del proprio contenuto, la rappresentazione esiste come insieme di segni e colori.

Photocredit: Georg Baselitz, Kopf, 1983, Vélin; Xylographie, image: 360 x 503 mm; feuille: 504 x 650 mm. © Musées d’art et d’histoire, Ville de Genève, Cabinet d’arts graphiques. Photo: André Longchamp; www.clponline.it

© Riproduzione Riservata