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“Il Museo della Follia” arriva a Catania

Fino a domenica 23 ottobre 2016 al Castello Ursino

MILANO – Fino a domenica 23 ottobre 2016 il Castello Ursino di Catania ospita il «Museo della Follia»: oli, sculture e disegni di Antonio Ligabue; dipinti del pittore Pietro Ghizzardi; sculture di Cesare Inzerillo e centinaia di opere sulla pazzia create dal 1600 a oggi. La mostra antologica dedicata a Ligabue e Ghizzardi, curata da Vittorio Sgarbi, è organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente del “Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma”.

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LA MOSTRA – L’esposizione mette insieme oli, sculture e disegni di Antonio Ligabue; dipinti del pittore Pietro Ghizzardi; sculture di Cesare Inzerillo e centinaia di opere sulla pazzia create dal 1600 a oggi. In mostra anche documenti: la storia della Legge 180, una sorta di Wunderkammer dell’alienazione che espone camicie di forza, apparecchi per l’elettroshock, apribocca, medicine, ritratti di pazienti psichiatrici, l’inchiesta del Senato sugli ospedali psichiatrici giudiziari e documentari Rai. Il Museo, nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi che commenta: «…Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Inzerillo dà la traccia, evoca inevitabilmente Sigmund Freud e Michel Foucault, e apre la strada a un inedito riconoscimento, a una poesia della follia che muove i giovani in questa impresa. Sara Pallavicini, Giovanni Lettini e Stefano Morelli. Determinati, liberi, folli. Ed ecco il loro museo. [..] Nella storia dell’arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno. E quel sogno, con piena soddisfazione, oltre ogni tormento, rappresenta.»

LE SEZIONI – Il Museo è suddiviso in lacune sezioni che mostrano attraverso materiali differenti le sfaccettature della malattia:

Tutti i Santi – Le sculture di Cesare Inzerillo

Pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli dell’abbigliamento, ridotti a mummie,

uniti dalla improba lotta contro la sofferenza e la morte.

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La griglia – Fotografie, dipinti e neon

Novanta ritratti di pazienti ritrovati nelle diverse cartelle cliniche negli ex-manicomi d’Italia

compongono una griglia di oltre 12 metri dove un neon luminoso, seguendo il contorno di ciascun

ritratto, dona luce e rumore ai pensieri di ciascun volto.

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Sala dei Ricordi – Oggetti abbandonati

Decine e decine di teche contengono libri di letteratura in lingua originale che hanno trattato il

tema della follia nel corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei pazienti,

giocattoli e disegni dal passato inquietante.

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