Maturità 2025: 2 studenti su 3 “spiazzati” dalla prima prova

19 Giugno 2025

Maturità 2025: nel complesso la prima prova ha messo in difficoltà 4 maturandi su 10. Tra loro, circa 1 su 5 è riuscito però nel “colpaccio”, copiando tramite bigliettini o grazie all’aiuto dei compagni

Maturità 2025 2 studenti su 3 “spiazzati” dalla prima prova

Maturità 2025: gli studenti sorridono, ma con l’amaro in bocca. Da una parte c’è il sollievo di aver portato a casa il primo step dell’esame di Stato, con un terzo del percorso ormai alle spalle. Dall’altra, però, la selezione delle sette tracce per la prima prova non ha convinto tutti: per qualcuno, anzi, è stata motivo di delusione. E non solo perché oltre 2 su 3 non hanno mai affrontato in classe i due autori oggetto della prima prova, Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

A rivelarlo è un sondaggio a caldo realizzato da Skuola.net su un campione di 200 studenti che hanno affrontato la prova: circa i due terzi – per la precisione il 62% – hanno dichiarato di essere rimasti letteralmente “spiazzati” dai temi proposti dal Ministero per lo scritto d’italiano.

Maturità 2025: le reazioni alla prima prova scritta

Solo il 38% ha affermato di non essere stato colto di sorpresa, tra chi è riuscito a indovinare più di una traccia e chi si è accontentato di averne azzeccata almeno una, anche se magari non quella preferita.

Più nello specifico, le tracce hanno suscitato opinioni contrastanti tra i maturandi: il 24% le ha trovate stimolanti, il 28% ha trovato interessante soltanto la proposta che poi ha deciso di sviluppare, mentre un altro 26% ne ha apprezzato almeno una parte. Il restante 22%, invece, non ha trovato nulla di realmente convincente e si è quindi orientato sulla scelta meno peggiore.

Pasolini e Il Gattopardo? Mai affrontati per oltre 6 studenti su 10

Un quadro che può essere compreso anche in virtù dei “protagonisti” dell’analisi del testo dello scritto di italiano, mai affrontati in classe dal 64% degli intervistati.

Pier Paolo Pasolini restava comunque un nome che aleggiava tra le ipotesi più o meno accreditate del toto-tracce, complice il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Forse, però, non tutti hanno avuto modo di approfondirlo in aula, e questo potrebbe aver rappresentato un ostacolo alla riuscita nella prova: non a caso per più di 1 su 3 è stata la traccia più impegnativa.

Diversa – ma non troppo – la situazione per “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa: un’opera che, pur non essendo tra le letture canoniche come la Divina Commedia o I Promessi Sposi, poteva essere comunque accessibile. In più, la serie di successo uscita quest’anno su Netflix potrebbe aver dato a molti almeno un’infarinatura utile per orientarsi. Ma, a ben vedere, i maturandi hanno bollato anche questa proposta come tra le più impegnative: è stato così per 1 su 5.

Perlomeno, il 51% non è rimasto troppo sorpreso dalle tracce del testo argomentativo e del tema di attualità. Più della metà, infatti, non si è fatta cogliere impreparata: il 30% aveva affrontato in classe gran parte degli argomenti, il 21% addirittura li ha trattati tutti.

Le tracce più gettonate

Così, non stupisce che siano proprio queste le tipologie di scritto giudicate dagli studenti come meno impegnative. La tipologia B2, per esempio, che poneva i maturandi di fronte un articolo del caporedattore di “Avvenire”, Riccardo Maccioni, sul tema del rispetto, a cui si legava a doppio filo quello della violenza di genere, è stata ritenuta agevole dal 33% degli intervistati. E non è un caso che sia stata proprio questa, secondo i più recenti dati del MIM, la traccia più gettonata di oggi.

Segue la tipologia C2 del tema di attualità, che invitava a riflettere sull’indignazione come chiave della comunicazione social, proposto dalla giornalista Anna Meldolesi e dalla saggista Chiara Lalli: una traccia ritenuta abbordabile dal 23%.

La scelta di Borsellino

Da standing ovation la decisione di inserire una traccia d’attualità che richiama l’impegno e le parole del giudice Paolo Borsellino: incredibilmente, dal 1992 a oggi nessun Ministro aveva mai trovato il coraggio di dedicare una prova d’esame a uno dei due magistrati uccisi durante la stagione delle stragi mafiose degli anni ’90.

Un argomento, questo, che ha trovato i maturandi ben preparati, con più di 8 su 10 che conoscevano questa triste pagina della cronaca italiana: il 46% ne ha parlato in classe, una percentuale praticamente identica ha approfondito la vicenda in autonomia. E solo l’8% non ne aveva mai sentito parlare. Anche se poi non ha spopolato nelle scelte

Alla fine, nel complesso, l’esame ha messo in ginocchio 4 maturandi su 10. Tra loro, un buon 17% è riuscito comunque – a suo dire – nel “colpaccio”, copiando durante il compito: il 9%, addirittura, ha ottenuto l’aiuto di un qualche “collega”, ricevendo le risposte del compito. Il 6%, come prevedibile, si è servito di bigliettini e appunti nascosti, mentre appena l’1% ha copiato tramite strumenti digitali.

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