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5 libri da leggere per tornare a meravigliarci come i bambini

Cinque libri per riscoprire la gioia nelle piccole cose, il sorriso gratuito, la felicità più pura... Cinque libri per tornare bambini.

Umberto Eco scriveva che chi legge vive “cinquemila anni”: la propria vita ma anche tante altre, possibili e impossibili, di ogni tipo. La lettura è senza ombra di dubbio una delle attività più arricchenti a cui noi esseri umani possiamo dedicarci. Riempie i nostri giorni e i nostri cuori, nutre i nostri sogni, vivifica i nostri ricordi. Attraverso i libri possiamo andare avanti e indietro nel tempo.

Nel nostro e in quello del mondo. Possiamo perfino trovare la cura alle nostre sofferenze, placare le nostre paure più profonde. Attraverso la lettura, possiamo anche ritrovare la nostra infanzia perduta, la capacità di sorridere degli eventi più insignificanti meravigliandoci come facevamo decenni fa, di piangere e subito ritrovare il sorriso… In questo articolo scopriamo cinque libri da leggere per tornare a meravigliarci come i bambini.

Cinque libri da leggere per tornare bambini

Volpe 8” di George Saunders

Iniziamo con un libro sorprendente scritto da George Saunders, che spesso ci ha stupito con le sue opere fuori dall’ordinario. “Volpe 8” racconta il mondo con l’ingenuità di chi lo guarda per la prima volta.

Con una novella, un apologo in forma di lettera, Saunders va dritto al cuore del problema della convivenza fra umani e animali, del rapporto fra la natura e i suoi abitanti. La storia è narrata da un peloso quattrozampe entrato in contatto con i cosiddetti esseri civilizzati. Una volpe gentile e sognatrice che con il suo candido sguardo riesce nell’impresa di commuovere, divertire e far riflettere con la sua originalissima e improbabile eloquenza.

“Volpe 8” è un racconto comico e crudele, semplice e profondo. Una lettura attraverso la quale vedere il mondo come se fosse la prima volta.

Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett

Fra i libri che ogni bambino dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, il capolavoro di Frances Hodgson Burnett è uno dei più evocativi e profondi. Protagonista di questa narrazione fortemente metaforica un’orfana alla ricerca della sua strada, del suo personale “giardino segreto”.

Al centro della storia, la vicenda di una bambina orfana, Mary, affidata a uno zio indaffarato e sempre lontano da casa. La prima reazione della bambina, appena arrivata nella villa dello zio, è di rifiuto. Non le piace niente. È scontrosa, capricciosa, scontenta.

Ma a poco a poco grazie ai consigli di Martha, una giovane cameriera di origine contadina, la bambina scopre la bellezza dei luoghi intorno alla casa avvicinandosi così alla natura. Ed è sempre Martha a raccontarle una storia che colpisce la sua immaginazione. Esisteva un tempo un giardino, dove l’adorata defunta moglie dello zio amava stare e che per una tragica fatalità fu anche luogo della sua morte, per una caduta dall’altalena.

Scosso dal dolore, lo zio decise di chiudere l’entrata del giardino, in modo tale che nessuno potesse più accedervi. Mary, a quel punto, si mette alla ricerca del giardino segreto. È vero, tutti i bambini hanno sempre un luogo segreto, accessibile solo a loro. E talvolta ai loro amici più intimi. Ma in questo caso no, il giardino segreto esiste davvero. È solo da trovare!

La strada verso casa” di Akiko Miyakoshi

Se volete immergervi in una lettura particolare, adatta ad adulti e bambini, vi suggeriamo “La strada verso casa” di Akiko Miyakoshi, quasi un silent book, un viaggio da intraprendere per ritrovarsi e riscoprirsi.

Mamma coniglio e il suo piccolo camminano verso casa nella notte buia. “Torno a casa per le strade tranquille in braccio alla mia mamma” dice il coniglietto. “Quasi tutti i nostri vicini sono già a casa”.

Il coniglietto vede le luci alle finestre, ascolta e annusa per capire cosa stanno facendo: c’è chi parla al telefono, chi sforna una buonissima torta, qualcuno festeggia un compleanno, qualcun altro dice “arrivederci!”. Quando arrivano a casa Papà coniglio mette a nanna il suo piccolo. Ma il coniglietto continua a interrogarsi sulle attività dei vicini.

“Gli invitati alla festa si stanno salutando? La persona al telefono si prepara per andare a letto?” E di chi sono i passi che si sentono in strada mentre il coniglietto si addormenta? “Riuscirà a prendere il treno per tornare a casa?”.

La lunga notte del dottor Galvan” di Daniel Pennac

Una delle qualità più grandi tipiche dei bambini consiste nell’essere capaci di stupirsi, di meravigliarsi anche degli eventi più quotidiani. Per rispolverare questa straordinaria capacità vi consigliamo una lettura altrettanto straordinaria: “La lunga notte del dottor Galvan”, di Daniel Pennac.

Giovane medico del pronto soccorso, Gerard Galvan racconta una folle notte di molti anni prima, quando fra crisi di asma e arti spappolati era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che ripeteva: “Non mi sento tanto bene”. Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d’urgenza a risolvere uno dopo l’altro crisi acute di ogni genere: dall’occlusione intestinale all’esplosione della vescica, all’attacco epilettico.

Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c’è più. È morto? È sparito? Dove è stato portato? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Ma il paziente riappare e le cose che dirà e farà saranno per il buon Galvan la fine di un sogno.

Basta un attimo per tornare bambini” di Enrico Galiano e Sara Difrancescantonio

Infine, un gioiellino che nasce dalla penna di Enrico Galiano e Sara Difrancescantonio, ma anche dalla collaborazione con migliaia di lettori: questi ultimi hanno raccontato sui social i gesti che riescono a riportare in vita il bambino che è in loro.

«Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate di essere in grado di farlo.» Questo diceva Peter Pan. Ed è questo che succede nella vita quando si cresce. Ci si convince di non essere più in grado di assaporare la magia dei momenti. Ci si convince che la fantasia non sia una cosa importante. Ci si convince che non sia possibile tornare bambini. Ma non è sempre così.

A volte basta ruzzolare in un prato, pedalare a perdifiato in una discesa con le braccia aperte o salire su una giostra. Basta fare una giravolta sulla sedia dell’ufficio durante una giornata difficile, cantare davanti allo specchio appena svegli o fare la guerra con i cuscini in una domenica uggiosa. Piccoli gesti che si possono fare ogni giorno.

Piccoli attimi che riportano alle risate che non finiscono mai, alla sensazione di libertà che scorre nelle vene, alla felicità che non dipende da cosa si possiede o si raggiunge. In questo libro, Enrico Galiano e Sara Di Francescantonio ci invitano a riscoprire quegli attimi che rendono l’infanzia un’età magica che si vorrebbe senza fine.

 

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