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“Il tuo ritorno sarà il mio ritorno”, la poesia di e.e. cummings da dedicare a chi si ama

"Il tuo ritorno sarà il mio ritorno" è una poesia d'amore fuori dagli schemi, da dedicare alla persona che amiamo e a cui affidiamo il nostro cuore.

Quanto poesie d’amore esistono al mondo? Ognuna ha un cuore che pulsa in eterno, per l’autore o l’autrice che l’ha composta e per noi, che la leggiamo e la dedichiamo ai nostri cari.

Scopriamo “Il tuo ritorno sarà il mio ritorno“, una poesia di e.e. cummings – la scrittura in minuscolo non è un caso, ve ne accorgerete leggendo – che abbiamo scelto per ricordare l’eclettico poeta e artista in occasione del suo compleanno.

“Il tuo ritorno sarà il mio ritorno” di e.e. cummings

Il tuo ritorno sarà il mio ritorno
i me stesso ti seguono, io solo resto;

un’effige d’ombra o che pare
(un quasi qualcuno ch’è sempre nessuno),
un nessuno, che, fino al loro e tuo ritorno,
passa perenne la sua solitudine
a sognare i loro sguardi aprirsi al tuo mattino
a sentire le stelle levarsi nei tuoi cieli:

quindi, nel nome misericordioso dell’amore,
non tardare più di quanto io privo di me
sopporti l’assenza dell’attimo in cui un altro
stringa fra le braccia la mia stessa vita che è tua
-quando paure, speranze, credi, dubbi, spariranno.
Ovunque e della gioia perfetta integrità siamo”.

L’amore e la poesia fuori dagli schemi

“Il tuo ritorno sarà il mio ritorno” è una poesia che parla d’amore, sì, ma lo fa fuori dagli schemi, alla maniera di Cummings: non è un’elegia della donna amata; non è la descrizione di un momento felice trascorso o da trascorrere insieme; non è nemmeno una dichiarazione d’amore che passa per una metafora, una sinestesia, una trasposizione naturalistica.

“Il tuo ritorno sarà il mio ritorno
i me stesso ti seguono, io solo resto;”

Secondo l’autore, l’essere umano è un sé composto di innumerevoli altri sé: quando l’oggetto del suo amore si allontana, è come se, materialmente, le persone che abitano il corpo dell’innamorato lo abbandonassero. Resta solo lui, un’ombra, un “nessuno” o “quasi nessuno” che brancola nel buio del desiderio e dell’attesa, “un nessuno, che, fino al loro e tuo ritorno, passa perenne la sua solitudine a sognare”

L’ultima parte della poesia si trasforma in una supplica all’amata, affinché “nel nome misericordioso dell’amore” non tardi il suo ritorno: in quel momento, in cui si tornerà a riabbracciarsi e allo stesso tempo verrà recuperata “l’integrità perfetta” dell’autore, solo in quel momento “paure, speranze, credi, dubbi, spariranno.”

Quello messo in versi da e.e. cumming sembra un amore classico, un desiderio che si accentua a causa della lontananza dell’amata, senza la quale l’innamorato perde parte della sua identità, ritrovandola soltanto tra le braccia della persona che si ama.

Edward Estlin Cummings

L’autore di “Il tuo ritorno sarà il mio ritorno” si firmava e.e. cummingsTutto abbreviato. In minuscolo. Così, anche in quello che a volte appare come l’ingranaggio meno essenziale della scrittura – la punteggiatura -, Cummings affida il segno del suo essere al mondo.

Poeta e scrittore, ma anche illustratore, pittore e drammaturgo, Edward Estlin Cummings è stato un uomo dai mille talenti – e dalle mille sfaccettature -.

Nato in Massachusetts il 14 ottobre 1894, Cummings si laurea cum lode ad Harvard in inglese e studi classici. La passione per la scrittura, coltivata sin dalla primissima infanzia e incoraggiata in primis dall’affettuoso padre, lo induce a comporre poesie che vengono presto pubblicate sulla rivista della prestigiosa università.

L’esperienza durante la Prima Guerra Mondiale a Parigi, la città dell’amore, segna anche in un altro modo l’eclettico artista che, mentre presta servizio d’ambulanza sul fronte francese, viene accusato di spionaggio e internato a La Ferté-Macé. Nasce così l’ispirazione per uno dei capolavori di Cummings: “La stanza enorme“. Scarcerato, viene richiamato dall’esercito americano, per cui presta servizio fino al novembre 1918.

Il seguito della sua vita è scandito da esperimenti creativi di ogni genere, viaggi e perfino da un lavoro come professore universitario ad Harvard, dove ottiene la cattedra ad honorem.  Cummings muore il 3 settembre 1962.

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