Neve di Umberto Saba è una poesia che offre un’immagine del grande benessere interiore che può generare un elemento naturale come la neve sulla sofferenza umana. Il poeta triestino di fronte alla nevicata che sta imbiancando ogni cosa avverte un attimo di sollievo, di insperata gioia rispetto all’inquietudine che purtroppo il “mal di vivere” gli genera.
Una poesia che offre dolcezza e che sembra una preghiera che il poeta rivolge alla neve, che il poeta personifica come un’entità non meteorologica, ma una figura salvifica in grado di poter diventare la soluzione al dolore che purtroppo è costretta a vivere l’intera umanità. La neve permette con la sua quiete a dare pace interiore e a costruire le basi per poter rinascere.
Neve fa parte della raccolta Parole del 1934, che poi è entrata a far parte della terza edizione de Il canzoniere, che contiene l’intera produzione poetica di di Umberto Saba, pubblicata nel 1961.
Leggiamo questa meravigliosa poesia di Umberto Saba per coglierne il profondo significato.
Neve di Umberto Saba
Neve che turbini in alto ed avvolgi
le cose di un tacito manto,
una creatura di pianto
vedo per te sorridere; un baleno
d’allegrezza che il mesto viso illumini,
e agli occhi miei come un tesoro scopri.Neve che cadi dall’alto e noi copri,
coprici ancora, all’infinito. Imbianca
la città con le case e con le chiese,
il porto con le navi; le distese
dei prati, i mari agghiaccia; della terra
fa’ – tu augusta e pudica – un astro spento,
una gran pace di morte. E che tale
essa rimanga un tempo interminato,
un lungo volger d’evi.
Il risveglio,
pensa il risveglio, noi due soli, in tanto
squallore.
In cielo
gli angeli con le trombe, in cuore acute
dilaceranti nostalgie, ridesti
vaghi ricordi, e piangere d’amore.
Neve una poesia contro il male di vivere
Neve è una poesia di Umberto Saba che ci svela un momento della vita del poeta di Trieste, un periodo in cui vive ormai da anni vive una pesante nevrosi, che lo porta anche alle cure della psicoanalisi con Edoardo Weiss, allievo di Sigmund Freud. La nevicata per Saba diventa quindi un momento in cui il poeta condivide un attimo di gioia, di pace interiore, di serenità e spera che quell’attimo possa diventare perenne e coinvolgere tutti gli esseri umani.
La poesia è costituita da due strofe che iniziano entrambe proprio con la parola “Neve”, nelle quali il poeta rende omaggio all’esperienza naturale che osserva e che lo stimola dal punto di vista emozionale.
Nella prima strofa emerge la sensazione che qualcosa sta accadendo nella sua vita, qualcosa che desiderava e che finalmente si sta compiendo, un po’ di sollievo dopo mesi, anni di dolore interiore. Questi non è qualcosa di astratto, di metafisico, ma è sofferenza reale, e lo stare male di chi vive la depressione, la nevrosi.
Nella seconda strofa che sembra quasi una preghiera, il poeta auspica che quello stato possa vivere per sempre. La neve che cade incessantemente copre ogni cosa e per certi versi, c’è il desiderio che possa “sigillare” quell’attimo di benessere per sempre e far finire per sempre il dolore che fa soffrire gli esseri umani.
Alcuni riferimenti simbolici della poesia
In Neve Umberto Saba analizza e descrive sé stesso attraverso l’evocazione di ambienti esterni, naturali e urbani, che diventano occasioni introspettive, ma non solo in senso autobiografico. Attraverso la sua apparente semplicità, in questa poesia manifesta la volontà di comunicare al mondo la pace che riesce a trasmettere il paesaggio innevato.
Attraverso lo sguardo alla finestra della moglie (“una creatura di pianto”), la quale identifica l’umanità intera in tutta la sua sofferenza, Saba offre un’immagine personificata della neve, quasi fosse una creatura terrena (“che turbini in alto ed avvolgi le cose di un tacito manto”).
Questo paesaggio offre immensa pace interiore, mettendo a tacere la sofferenza. La neve copre col suo manto la terra all’infinito per consentire l’opportunità di un risveglio (la rinascita interiore) in grado di poter donare serenità per sempre.
Neve in estrema sintesi diventa una riflessione profonda, che non guarda alla metafisica, ma ad una concezione terrena, fisica, naturale della sofferenza umana. Ed è grazie alla sua forza “congelante” che sarà in grado di poter dare linfa ad una prospettiva diversa, migliore.
Il tormento di Umberto Saba è un sentimento tutto umano, è la scissione dolorosa del soggetto che lo accompagna lungo l’arco di un’esistenza. La neve riesce a donare gioia perché avvolge ogni cosa nel silenzio, placa la sofferenza accendendo nel poeta un desiderio di quiete e annullamento.