Nella saliva, nella carta, nell’eclisse di Frida Kahlo è una poesia che mette in scena il più appassionato dei sentimenti, ovvero l’amore vero, quello che supera ogni immaginazione, che la grandissima artista messicana prova per il marito Diego Rivera.
Frida Kahlo e Diego Rivera ebbero un rapporto d’amore e un matrimonio molto travagliato, non solo per la malattia di lei, ma per le continue infedeltà di entrambi. Nella poesia Frida Kahlo racconta proprio questo legame totalizzante con Diego, utilizzando immagini potenti, che restano impresse in chi legge questi versi.
Un amore ardente, quello che legava queste due anime dinamiche, passionali, ribelli, che si sono voluti bene e fatti male. Nella poesia che condividiamo con voi oggi, contenuta nella raccolta epistolare “Lettere appassionate” (Abscondita, 2002).Frida Kahlo racconta proprio questo legame totalizzante con Diego, utilizzando immagini potenti, che restano impresse in chi legge questi versi.
Nella saliva, nella carta, nell’eclisse di Frida Kahlo
Nella saliva
nella carta
nell’eclisse.
In tutte le linee
in tutti i colori
in tutti i boccali
nel mio petto
fuori, dentro
nel calamaio – nelle difficoltà a scrivere
nello stupore dei miei occhi
nelle ultime lune del sole
(il sole non ha lune) in tutto.
Dire “in tutto” è stupido e magnifico.
Diego nelle mie urine – Diego nella mia bocca
nel mio cuore – nella mia follia – nel mio sogno
nella carta assorbente – nella punta della penna
nelle matite – nei paesaggi – nel cibo – nel metallo
nell’immaginazione.
Nelle malattie – nelle rotture – nei suoi pretesti
nei suoi occhi – nella sua bocca
nelle sue menzogne, Diego.*******************
En la saliva, en el papel, en el eclipse, Frida Kahlo
En la saliva
en el papel
en el eclipse
en todas las líneas
en todos los colores
en todas las jarras
en mi pecho
por fuera, por dentro
en el tintero, en la dificultad de escribir
en la montaña de mis ojos
en las últimas lunas del sol (pero el sol no tiene lunas)
en todo, y decir “todo” es estupido y maginifico
Diego en mi orina
Diego en mi boca
en mi corazón
en mi locura,
en mi sueño
en el papel secante
en la punta de la pluma,
en los lapices de colores
en los paisajes
en la comida
en el metal
en la imaginación
en las enfermedades
en las vitrinas, en sus mañas, en sus ojos
en su boca en sus mentiras, Diego
Una poesia che deriva da un amore vero e profondo
Nella saliva, nella carta, nell’eclisse è una poesia d’amore di Frida Kahlo che ha bisogno di poche spiegazioni. Le parole sono chiare ed offrono l’intenso amore di una donna per il marito-amante a cui si sente legata. Parole che superano anche la razionalità, che vanno oltre, proprio perché vogliono condividere cosa l’artista messicana prova per Diego Rivera.
“Nella saliva, nella carta, nell’eclisse”, leggendo i primi versi della poesia è immediatamente comprensibile che Diego fa parte, in modo intimo e completo, della vita dell’artista messicana. Lui è tutto è la sua passione (“saliva”), la sua arte (carta), la sua esistenza(“eclisse”).
È giusto sottolineare che Frida viveva la sua vita nella sofferenza della malattia, l’essere nata con la Spina Bifida, una malformazione congenita provocata da un difetto nello sviluppo della colonna vertebrale e del midollo spinale, ha comportato gravi disagi su di lei e sulla sua psiche.
Lo stato di dolore con cui conviveva e l’essere condannata a vivere in un letto a causa di quel maledetto incidente del 17 settembre 1925, in cui l’autobus su cui viaggiava si scontro con un tram, che le comportarono fratture multiple in tutto il corpo e a dovet rimanere a letto portando un busto di gesso per quasi un anno, hanno avuto effetti notevoli sulla personalista della donna.
Diego Rivera, poi, che sposa, lascia e infine risposa, l’amore più grande della sua vita che le ha fatto ingoiare così tanta rabbia da farle capire quanto infinitamente lo amasse.
Nella poesia c’è tutto ciò che è Frida prova per lui e i suoi versi sono il tributo assoluto all’amore della sua vita. Diego Rivera fa parte di ogni piccola parte del corpo e dell’anima di Frida Kahlo.
Qualcuno potrebbe vivere in questi versi la rappresentazione di un amore “malato”, ossessivo, esagerato. Ma Frida Kahlo non aveva mezze misure. Amava con tutta se stessa e viveva tutto in modo intenso, estremo.
Lei era indipendente e libera, ma nel suo intimo Diego Rivera le risvegliava le stesse emozioni che riversava nelle sue opere. C’è tutto il calore messicano nei sentimenti di Frida, che esplicitava nel modo di vivere totalmente anticonvenzionale. Tutto ciò che le si presentava davanti, la vita, la malattia, l’arte, la sessualità, la maternità, l’essere donna, era vissuto andando oltre.
Tutto questo l’ha resa un’icona mondiale del femminismo e dell’identità femminile e i versi della sua poesia esprimono nello loro apparente dipendenza dall’uomo, in realtà l’essere invece “padrona” assoluta del proprio amore e del proprio uomo.
Diego era suo perché lo aveva deciso lei e la forza di esprimere con assoluta potente indipendenza i suoi sentimenti sono l’essenza del suo essere unica e libera.
Frida Kahlo e Diego Rivera, due anime affini e ribelli
Frida Kahlo nasce a Coyoacán, in Messico, nel 1907. Fin da quando è solo una bambina, dimostra innate capacità espressive, un carattere molto forte e passionale e una dedizione fuori dal comune. Affetta da quella che alla famiglia sembra poliomielite e invece è una malformazione conosciuta come “spina bifida”, Frida trascorre una vita segnata da eventi spiacevoli, il cui culmine è rappresentato dall’incidente del 1925.
Un giorno, mentre la ragazza sta tornando da scuola in autobus, avviene un terribile incidente che lascia Frida gravemente ferita, con fratture multiple alla spina dorsale, alle vertebre e al bacino. Si salva sottoponendosi a 32 interventi chirurgici, che la costringono a letto per mesi. Le ferite la faranno soffrire per l’intera durata della sua vita.
Tuttavia, è dalla tragedia che nascono i capolavori di Frida Kahlo: a seguito degli interventi, la ragazza – che ha solo 18 anni – deve stare a letto senza poter minimamente muoversi. I giorni sembrano tutti uguali. Il dolore, la noia e la disperazione sono tali da non lasciare nemmeno uno spiraglio di positività nella vita di Frida.
Per cercare di far distrarre la figlia e di portare un po’ di varietà nelle sue giornate monotone, i genitori le regalano colori e pennelli. Da qui nasce la leggenda. Frida comincia a dipingere i suoi celebri autoritratti grazie allo specchio installato sul soffitto dai genitori.
Nel 1929 sposa Diego Rivera (1886 – 1957), pittore e muralista messicano di successo che ha già sposato due donne ed è più vecchio di Frida di 21 anni. Un amore caratterizzato da passione mista a tradimenti, violenza, dolore di ogni tipo, tanto che lei stessa affermerà: “Ho subito due gravi incidenti nella mia vita. Il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego Rivera”.
Frida Kahlo conduce diverse relazioni sentimentali, con amanti di genere maschile e femminile, e anche Diego Rivera avrà diverse relazioni extra coniugali, fra cui una con la sorella di Frida. Diego e Frida, che ad un certo punto cominciano a considerarsi un’autentica coppia aperta, non riusciranno mai ad avere figli a causa del fisico debilitato della donna, che soffrirà sempre molto per questa mancanza.
Frida Kahlo muore all’età di 47 anni a causa di un’embolia polmonare: è il 1954. Le sue ceneri sono conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo. Diego Rivera, che nel 1955 si sposa per la quarta volta, muore il 24 novembre del 1957. Ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a far conoscere il lavoro della moglie Frida. Orgoglioso, affermava:
“Frida è la prima donna nella storia dell’arte ad aver affrontato con assoluta e inesorabile schiettezza, si potrebbe dire in modo spietato ma nel contempo pacato, quei temi che riguardano esclusivamente le donne”.