Sei qui: Home » Poesie » Il ramo rubato (1952) di Pablo Neruda, poesia sull’amore che merita libertà

Il ramo rubato (1952) di Pablo Neruda, poesia sull’amore che merita libertà

Scopri i versi di "Il ramo rubato", bella poesia di Pablo Neruda che celebra l'amore come principio di libertà e di felicità, contro tutti i pregiudizi.

Il ramo rubato di Pablo Neruda è una delle poesie più delicate e simboliche. Celebra l’amore come forma di bellezza da condividere, che sfida l’oscurità, i silenzi, il buio della vita, portando la primavera nell’anima, nel cuore. Un atto semplice, come “rubare un ramo”, diventa rito di rinascita, di desiderio e d’amore che dura per sempre.

Si tratta di un componimento contenuto nella raccolta I versi del Capitano, pubblicata anonima, grazie all’amico Paolo Ricco, a Napoli nel 1952. È stato lo stesso Pablo Neruda a raccontare le circostanze della stesura di questi versi. Le poesie sono state scritte per celebrare l’amore dell’autore per Matilde Urrutia, una donna conosciuta durante il suo soggiorno a Capri.

I versi del Capitano è stata pubblicata omettendo il nome dell’autore perché Pablo Neruda all’epoca era ancora legato sentimentalmente ad un’altra donna, che voleva evitare di ferire pubblicamente.

Leggiamo questa bellissima poesia di Pablo Neruda per viverne la sensibilità e le emozioni.

Il ramo rubato di Pablo Neruda

Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.

Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell’ombra.

Ancora non se n’è andato l’inverno,
e il melo appare
trasformato d’improvviso
in cascata di stelle odorose.

Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.

E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell’ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.

 

La rama robada, Pablo Neruda

En la noche entraremos
a robar
una rama florida.

Pasaremos el muro,
en las tinieblas del jardín ajeno,
dos sombras en la sombra.

Aún no se fue el invierno,
y el manzano aparece
convertido de pronto
en cascada de estrellas olorosas.

En la noche entraremos
hasta su tembloroso firmamento,
y tus pequeñas manos y las mías
robarán las estrellas.

Y sigilosamente,
a nuestra casa,
en la noche y en la sombra,
entrará con tus pasos
el silencioso paso del perfume
y con pies estrellados
el cuerpo claro de la primavera.

Quando l’amore riesce ad illuminare ogni cosa

Il ramo rubato è una poesia d’amore di Pablo Neruda che si distingue per la sua dolcezza, in cui la notte diventa attimo di universale complicità, in grado di poter celebrare il momento più alto di due cuori che si amano. Rubare un ramo fiorito diventa il simbolo della ribellione più alta, assimilabile al gesto di Eva e Adamo nell’Eden, ma con il significato diametralmente opposto: la trasgressione dei due amanti non è peccato, ma l’atto più alto che celebra l’amore.

Rubare un ramo fiorito: il rito segreto dell’amore

Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.

La poesia si apre con la promessa di un gesto di condivisione trasgressiva. Entrare di notte in un giardino altrui e portare via un ramo fiorito. Un gesto che non palesa nessuna violenza, ma tenerezza. Un piccolo furto d’amore, diventa il manifesto di una complicità silenziosa tra due anime che cercano un frammento di bellezza.

Quel ramo è simbolo di ciò che si desidera condividere: non solo un fiore, ma un frammento di primavera, di rinascita, di speranza. Quel ramo fiorito diventa l’atto stesso dell’amare, in modo libero in barba a tutte le convenzioni.

L’amore dà vita ad ogni cosa

Ancora non se n’è andato l’inverno,
e il melo appare
trasformato d’improvviso
in cascata di stelle odorose.

L’immagine di questi versi è davvero potente. Guarda caso, la riproposizione biblica di un melo ancora immerso nell’inverno si trasforma, inaspettatamente, in una galassia fiorita. La poesia di Neruda riesce a trasfigurare la natura, rendendola specchio del sentimento umano. I fiori sono stelle, la primavera è luce e profumo. Questi versi sono la celebrazione assoluta dell’amore che merita di essere considerato come la cosa più grande da promuovere e sostenere.

L’amore non è “peccato”, ma gioia, vita, lucentezza, immensità. L’amore è il cosmo intero, e gli amanti vi sono immersi godendone l’armonia, la bellezza. È il miracolo dell’amore che fa sbocciare le cose prima del tempo, che sospende le stagioni e accende il desiderio. Perché senza amore non può esserci nessun ramo fiorito, ma solo l’oscura presenza del nulla.

La trasgressione in amore è  la primavera

E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell’ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.

La poesia si chiude con un crescendo lirico d’immane bellezza. Il ramo fiorito non è solo un oggetto rubato, ma una presenza viva. Con esso entrano in casa il profumo, la luce, la primavera intera. La donna amata è portatrice di questa trasformazione. I suoi passi lasciano scie stellate, la casa si riempie di bellezza.

La primavera ha “piedi stellati” e un “corpo chiaro”: è l’amore stesso che entra e rinnova tutto, trasformando la notte in una nuova aurora.

Quando il ramo entra in casa, porta con sé la presenza sensuale e sottile della primavera. Il profumo è personificato, “il passo del profumo”, la primavera ha “piedi stellati” e un “corpo chiaro”: è una donna, è l’amata, è l’amore che rinnova tutto.

Il significato profondo: l’amore come libertà di poter vivere la propria felicità

Il ramo rubato è una poesia che celebra l’amore segreto e complice che batte tutte le barriere delle convenzioni sociali. Si scontra con gli stereotipi e i pregiudizi, liberando l’amore dalla prigione in cui molte volte religione e società lo chiudono.

Non si può avere paura di amare, di vivere i desideri intimi e di esprimere con la massima apertura sentimenti ed emozioni. L’amore non va condannato mai, se vive della linfa vitale dei due amanti. L’amore quando si sta bene e si condivide in modo totale ogni cosa non può essere inquadrato, chiuso da ciò che impongono gli altri.

Il furto di un ramo fiorito non può rappresentare in nessun modo un reato, una condanna, un pregiudizio. Anzi, quando l’amore non si esprime nella sua massima evidenza tutto finisce per diventare oscurità. Due persone costrette a vivere insieme senza amore sono il peccato più grande. L’impossibilità di poter scegliere una vita in comiune di due persone che si amano veramente, questo è il reato più grande da condannare.

Pablo Neruda ambasciatore degli amori impossibili

Pablo Neruda chiede giustizia in nome dell’amore, diventa l’avvocato di tutti quegli amori, di quegli amanti che non possono esprimere con audace libertà i loro sentimenti. Non sempre l’amore può vivere alla luce del sole. Ci sono legami che, per ragioni sociali, morali o personali, devono rimanere nascosti, taciuti, sfiorati soltanto. Neruda dà voce a Romeo e Giulietta, a Elena e Paride, a Paolo e Francesca, a tutti quegli amori impossibili che la società o il destino ha voluto osteggiare in tutti i modi.

Ecco perché il “furto di un ramo” è il sogno di un momento condiviso, un attimo rubato alla quotidianità e alla realtà che non permette a quell’amore di esistere apertamente. Le “ombre nell’ombra” diventano metafora di una relazione proibita, che trova nella notte il suo rifugio e la sua unica possibilità di essere.

La primavera diventa la naturale complice di tutto ciò che costretto a vivere al buio chiede e desidera poter avere luce. Gli amori impossibili vivono di speranza, di sogni, di attimi notturni da vivere in esclusiva complicità.

Il ramo rubato è l’immagine della bellezza che si nasconde, ma che resiste. Della passione che si consuma nel silenzio, ma che continua a profumare ogni cosa. È la primavera che entra dalla finestra, anche se non può restare. È un ramo rubato. Ma è anche la più grande vera bellezza dell’amore.

© Riproduzione Riservata