Oggi 13 aprile 2025 è la Domenica delle Palme. Conosciuta come la Domenica della Passione del Signore, la giornata segna l’inizio della Settimana Santa ma non la fine della Quaresima, che termina nella giornata del Giovedì Santo; giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al sacro triduo pasquale.
Grazie a vaticannews scopriamo insieme simbologia e significati di questa giornata.
La Domenica delle Palme
Come si legge nel Vangelo di Giovanni, la giornata celebra l’arrivo di Gesù a Gerusalemme. “Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: ‘Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!’. Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: ‘Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina’”.
Gesù e l’asino
La Domenica delle Palme ricorda Gesù che entra nella città santa di Gerusalemme seduto su un asino, accolto da una folla festante che agitava rami di ulivo. A quei tempi, gli animali degni di essere cavalcati da un re erano i cavalli, tanto da essere esentati dalle corse e dal lavoro nei campi. Gesù, invece, entra a Gerusalemme sul dorso di un’asina. Questo perché come racconta il profeta Zaccaria, Gesù è un re diverso. Egli non arriva con armi o insegne di potere, ma sceglie di essere trasportato dall’animale più umile e servizievole. L’asino, inoltre, può rappresentare anche l’elemento istintivo e terreno dell’uomo, che Gesù, il Signore, conduce verso la salvezza.
Il significato delle palme
Altro elemento simbolico della Domenica della Passione del Signore è rappresentato dalle palme. Essa ha un forte elemento simbolico in quanto la palma rappresenta la pianta che si rinnova ogni anno con una foglia, ma riporta anche all’immagine messianica di creazione un ponte tra il monte e la città, tra Dio e l’uomo. Fino al IV secolo, a Gerusalemme una tradizione locale indicava fisicamente la palma da cui erano stati staccati i rami con cui i fanciulli avevano inneggiato a Gesù. In Occidente, dove le palme non crescono, la palma è stata sostituita dall’ulivo, simbolo di pace e di Gesù stesso.
Nella cultura greca e dell’impero romano, il ramo di palma e di alloro erano segni di vittoria e trionfo quando il triumphator deponeva la sua armatura per indossare una toga ornata fra l’altro con rami di palma. La palma era un attributo della divinità pagana greca Nike e del suo equivalente nel pantheon romano Vittoria.
La liturgia cattolica
In ricordo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, la liturgia della Domenica delle palme si svolge iniziando da un luogo al di fuori della chiesa dove si radunano i fedeli e il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma che sono portati dai fedeli, quindi si dà inizio alla processione fin dentro la chiesa.
In questa domenica il sacerdote, al contrario di tutte le altre di quaresima (tranne la quarta in cui può indossare paramenti rosa) è vestito di rosso.
Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti e persone amiche. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
La data della Domenica delle Palme
Proprio come la Pasqua, anche la data della Domenica delle Palme cambia ogni anno. Per noi che seguiamo il calendario gregoriano, la Domenica delle Palme si tiene tra il 22 marzo e il 25 aprile.