MILANO – Avere la visione, raggiungere la sintonia con i lettori e la capacitร di realizzare il progetto. Sono queste le vere caratteristiche di un leader politico secondo il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Nessuno degli attuali esponenti politici italiani, secondo Fontana, rispecchia questo ideale di leadership, come spiega all’interno del libro “Un Paese senza leader“. Abbiamo chiesto al direttore del Corriere della Sera un giudizio sulla classe politica di oggi, paragonando i principali leader a personaggi letterari, e la sua previsione circa l’atteggiamento degli italiani in vista delle imminenti elezioni politiche.
Nel suo libro parla della crisi della classe politica: secondo lei questa crisi puรฒ essere lo specchio della crisi della coscienza culturale del nostro Paese?
Si in parte lo รจ. Il nostro รจ un Paese che a causa di alcune dinamiche di blocco e di resistenza allโinnovazione, in qualche modo tende a frenare le novitร o a cercare di ingabbiarle. La politica ha una sua dimensione piรน specifica e particolare.
Alla luce del suo libro, ritiene che la leadership oggi sia piรน vicina a essere vissuta come individualismo mediatico piuttosto che come forza di aggregazione carismatica e intellettuale?
Sicuramente come individualismo mediatico, come unโidea, per me completamente sbagliata, che il leader sia un uomo solo al comando; la persona che riesce ad avere piรน โlikeโ sulla rete ed a sopraffare lโavversario con la battuta ad effetto. Per me un leader deve avere la visione, raggiungere la sintonia con i lettori e la capacitร di realizzare il progetto. Nessuno degli attuali leader politici ha queste caratteristiche nellโimmediatezza.
Se dovesse accostarli a personaggi della letteratura, da chi sarebbero rappresentati secondo lei gli attuali leader politici?
Berlusconi sarebbe un โHighlanderโ, sempre li con difficoltร nuove ma immarcescibile. Renzi รจ uno scommettitore, uno che cerca sempre una sfida nuova, bruciando i traguardi precedenti, quasi un โBlade Runnerโ se fosse un film. Salvini sarebbe sicuramente un personaggio della letteratura celtica, un uomo che ha unโidea molto semplificata della realtร : esiste solo il bene ed il male, mentre la realtร รจ molto piรน complicata. Se fosse uno dei tre moschettieri sarebbe di certo il piรน irruento. Di Maio รจ una sorta di Conte di Montecristo che vuole uscire dalla prigione per cercare di conquistare una visione nuova. Grasso infine mi ricorda lo โsvedeseโ della Pastorale Americana, deve capire anche bene le dinamiche del mondo dentro il quale si sta muovendo.
Come scrive nel libro, affidabilitร e responsabilitร sono i tratti di cui deve connotarsi la classe politica per allontanare il Paese dal burrone: come si possono convincere i leader a parlare al cuore e allโintelletto degli italiani piรน che alla loro pancia? E inoltre: ritiene che gli italiani siano pronti a premiare il buonsenso piuttosto che chi riesce a tradurre il loro malcontento?
In questo momento, purtroppo, la dimensione principale non รจ quella del buon senso e della ragionevolezza. Una buona politica ed una buona leadership non possono non ripartire da un comportamento diverso: cercare risposte immediate e facili รจ un atteggiamento che non ci porta da nessuna parte. Spero che la prossima legislatura sia di transizione e che ricostruisca le condizioni affinchรฉ la buona politica riesca a riprendere piede.
Una previsione in vista delle prossime elezioni: non tanto nel risultato, ma sul come voteranno gli italiani.
Questa legge elettorale porta allโidentificazione con i partiti, a larghissima parte proporzionale. Sarร una scelta dettata in larga parte dallโinsoddisfazione: sarร un voto di protesta molto forte e contro qualcuno. In minima parte, varranno le candidature nei collegi. Eโ una legge elettorale nuova: tutti gli effetti ancora nessuno li ha mai sperimentati. Il fatto di aver rinunciato a veri duelli nei collegi toglie allโuninominale ed alla sfida personale molto del suo sapore.