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Elezioni sindaco di Milano, l’impegno per la cultura di Stefano Parisi

Ecco il piano di promozione della cultura presentanto dal candidato sindaco di Milano per il centrodestra

MILANO – Lanciare gli stati generali della cultura,  liberandola dalla politica e garantendo libertà di espressione totale. E’ questa il punto cardine legato alla cultura contenuto all’interno del programma elettorale di Stefano Parisi, candidato sindaco di Milano per il centrodestra, che questo fine settimana dovrà vedersela per la poltrona di primo cittadino del capoluogo lombardo con il candidato per il centrosinistra Giuseppe Sala ed il candidato del Movimento 5 Stelle Gianluca Corrado.

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CULTURA FUORI DAI LUOGHI ISTITUZIONALI – il candidato sindaco di Milano per il centrodestra ha chiuso l’appuntamento elettorale al Teatro Parenti, dove erano presenti diversi esponenti del mondo culturale della città, tra cui la regista teatrale Andrèe Ruth Shammah e il presidente della Triennale Carlo De Albertis. L’evento è stata l’occasione per Stefano Parisi di ribadire il proprio impegno nei confronti della cultura. “Milano deve trovare una nuova stagione di vivacità culturale – ha affermato il candidato sindaco di Milano – Dobbiamo mettere in rete tutta l’offerta che abbiamo e chiedere alle diverse realtà di essere meno autoreferenziali. Occorre non soltanto osservare l’offerta che è già presente in città, ma aumentarne la produzione fuori dai luoghi istituzionali. Milano dovrà essere più viva sempre, non soltanto per la settimana della moda o per il Salone del mobile. La città deve vivere sempre momenti di questo tipo, con eventi culturali diffusi nei quartieri, nelle scuole e nella biblioteche anche della periferia”.

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FUORI GLI INTERESSI POLITICI DALLA CULTURA – Secondo Stefano Parisi, per rilanciare la cultura milanese occorrerebbe replicare nei luoghi pubblici culturali il “modello manager” introdotto da Franceschini nei principali musei italiani la scorsa estate. Secondo il candidato sindaco di Milano per il centrodestra, “bisogna togliere gli interessi politici delle istituzioni culturali e prendere manager bravi che siano fuori dalla logica della politica. Anche l’assessorato non lo vedo guidato da un direttore di un grande museo che dice lui come si fanno le mostre”.

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DI CULTURA SI VIVE – “Nella Milano che vogliamo, di cultura si vive”. Inizia così il programma politico di Stefano Parisi legato alla cultura.  di seguito il documento intero.

“Una  città  attrattiva  è  una  città  che  fornisce  un’offerta  culturale  capace  di  soddisfare  la domanda   del   pubblico   milanese   e   internazionale.   A   Milano   serve   una   maggiore valorizzazione  dell’offerta  culturale  esistente che,  grazie  a  nuovi  modelli  gestionali  e valorizzando il contributo dei privati, torni a non essere solo un’attività di élite.

Un modello alternativo di sviluppo per la città, per farne non solo una grande piattaforma espositiva  ma  anche  e  soprattutto  un luogo  di  produzione:  con  più  spazi  per  i  giovani, musica,  teatro,  fotografia,  cinema.  Milano  deve  puntare  a  riposizionarsi  all’interno  del network delle grandi città che fanno cultura a livello globale.

La  riqualificazione  degli  spazi  esistenti,  anche  e soprattutto  di  quelli  lontani  dal  centro storico, il recupero del patrimonio artistico e la valorizzazione delle sue vocazioni devono condurre Milano alla sua antica funzione di vetrina e incubatore di cultura a 360 gradi”.

 

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