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Stress da rientro, i libri da leggere secondo la scrittrice Violetta Bellocchio

Abbiamo chiesto alla scrittrice Violetta Bellocchio alcuni consigli su come affrontare la fine delle ferie estive ed il rientro in città, indicandoci anche alcune letture

MILANO – Che sia l’ansia legata al ritorno in città e a un posto di lavoro più o meno stabile, oppure un’insoddisfazione profonda, il disagio è qualcosa che, spiace dirlo, non risolverete tramite una lista di letture mirate. Ma non potrete nemmeno “sconfiggerlo” ignorandolo con risolutezza oppure correndo verso il disimpegno, dalla ricerca di allegria chiave di una vita pacifica all’utilizzo ossessivo del vostro telefono e dei profili sui social media. I libri diventano uno strumento efficace quando ci permettono di incanalare o recuperare la nostra energia.

Perché non sono femminista (sottotitolo: Un manifesto femminista) è stato pubblicato in primavera da Sur, che l’ha ben tradotto e l’ha reso accessibile per prezzo e distribuzione. È un saggio breve che suona un campanello d’allarme rispetto alla fretta e alle cattive abitudini anche mentali con cui troppi di noi affrontano l’impegno civile, la ricerca di un’identità, il desiderio di stare “dalla parte giusta” senza tenere in considerazione le vite degli altri. Non lo si può scambiare per un manuale di auto-miglioramento – l’autrice Jessa Crispin non presenta soluzioni semplici – ma svolge in maniera ammirevole il doppio lavoro di cui è capace soltanto la nonfiction di qualità: tiene incollati alla pagina mentre obbliga a guardarsi intorno.

Sempre Sur ha pubblicato Le più fortunate dell’anglo-americana Julianne Pachico, cresciuta in Colombia, un romanzo scritto in forma di racconti che sembrano indipendenti e si rivelano intrecciati con abilità (un personaggio minore citato en passant spunta protagonista in una fase successiva): non ricordo l’ultima volta che ho provato tanto piacere nell’andare al cuore di qualcosa attraverso la messa a fuoco di una storia singola come quella che apre la raccolta.

Ma se state cercando la soddisfazione concreta di quell’uscita da sé che offre un romanzo forte, andate dritti su Aspettando i naufraghi (minimum fax), l’esordio di Orso Tosco, con una premessa provocatoria e un’esecuzione impeccabile. Meno sapete sul conto della trama, meglio è. Lasciatevi andare.

Violetta Bellocchio

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