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Giovanni Floris, “Il giornalismo è rigore, la narrativa è libertà”

Il celebre giornalista e conduttore televisivo ha voluto raccontare nel suo nuovo libro parte della realtà degli uomini e delle donne che vanno verso i cinquant'anni

MILANO – “Spero che con questo libro si rida molto, come nelle migliori commedie. riflettendo anche un po’.” E’ questo l’obiettivo del nuovo libro di Giovanni Floris “La prima regola degli Shardana”, opera nel quale il celebre giornalista e conduttore televisivo ha voluto raccontare parte della realtà degli uomini e delle donne che vanno verso i cinquant’anni attraverso la storia di 3 amici che tra mille peripezie ritorneranno al paesello dell’Ogliastra, Prantixedda Inferru, con l’obiettivo di fondare una squadra di calcio e puntare alla Coppa Sarda, ma soprattutto per riposizionarsi nella vita.

 

Come nasce l’idea di questo romanzo?

Avevo in mente una commedia su un gruppo di quasi – cinquantenni coinvolti in un’avventura piuttosto pericolosa, che li spaventa ma li attrae. L’idea all’editore era piaciuta molto, ma la mia amica editor ha detto: l’idea è bella, però si deve svolgere in Sardegna. La devi raccontare come la racconti a noi quando ne parli”. Spero di averlo fatto. e spero che con questo libro si rida molto, come nelle migliori commedie. riflettendo anche un po’.

 

C’è qualcosa di autobiografico tra i 3 protagonisti del libro?

Si e no. l’età è la mia, il mondo è quello che vedo io, ma nessuno dei tre è Giovanni Floris. Non l’imprenditore fallito, non il “parafangaro”, neanche il giornalista tv.

 

Una delle caratteristiche che accomuna i tre amici è l’insoddisfazione personale e la voglia di fare altro. E’ una condizione che accomuna molti 40-50enni oggi? Se si, da cosa nasce questa insoddisfazione?

Dal sentire che molto di quello che si poteva fare già si è fatto. L’errore è pensare che possa essere tutto quello che si può fare. Non sono un romanziere di professione, devo raccontare il mondo che vedo, quello che conosco. Ma al di là dei personaggi spero di aver raccontato parte della realtà degli uomini e delle donne che vanno verso i cinquant’anni. Prendiamo Giuseppe, Sandro e Raffaele: tre amici del liceo. Se fosse per loro il mondo sarebbe fermo a quando avevano diciott’anni. Ma la vita non si ferma: ha portato qualcuno al successo, qualcuno all’insuccesso, qualcuno in un limbo di sospensione. Qualcuno ha messo su una bella famiglia, qualcuno si separa. L’avventura in Sardegna darà a tutti l’opportunità di risintonizzarsi con la propria età, e di scoprire molte cose su di sé e sui suoi amici.

 

Lei è un noto giornalista. Quali sono le differenze tra narrativa e giornalismo?

Il giornalismo è rigore, la narrativa è libertà. Fino ad un certo punto, ma è libertà.

 

Può svelarci, senta anticipare troppo del libro, qualche indizio legato alla prima regola degli Shardana?

Nessuno indizio, ma un suggerimento: rispettatela!!!

 

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