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Troppo odio nel Paese uccide la speranza e il senso del futuro

In Italia l'odio regna sovrano. Non c'è un secondo della nostra esistenza che non ci sia un atto ostile nei confronti del prossimo...
In Italia l’odio regna sovrano. Non c’è un secondo della nostra esistenza che non ci sia un atto ostile nei confronti del prossimo.  Non c’è attimo in cui, guardando la televisione o seguendo i dibattiti sui social network , qualcuno non offenda qualcun altro. Tutto ciò, a nostro avviso esasperato da quella ormai naturale voglia di mettersi in mostra, dal desiderio intimo di alzare la voce per farsi ascoltare, per far sentire ad ogni costo il proprio malcontento, la propria frustrazione.
 
Certo, visto come sta andando economicamente e socialmente l’Italia, come si fa a non giustificare così tanta aggressività. Ma noi che amiamo la lettura e i libri, dobbiamo segnalare che questo non è il modo ideale di affrontare la vita e le relazioni. L’odio genera odio, la guerra porta guerra, quindi è bene che tutti si diano un freno.
 
Le conseguenze sono immediate e sotto gli occhi di tutti. Lo dimostra la cronaca che tutti i giorni racconta di gesti assurdi da parte di cittadini che, stanchi del loro malessere, si prestano a gesti violenti pur di manifestare la propria rabbia, il proprio rancore,  la propria sofferenza. E le vittime sono sempre i più deboli, i bambini, gli anziani, le donne.
 
Forse è arrivato il momento di placare gli istinti e far emergere la ragione. I primi a fare ciò dovrebbero essere i politici, personaggi a cui è stata delegata la gestione della cosa pubblica. Dovrebbero avere il buon senso di capire che rappresentano gli italiani, sono stati votati per fare questo, e non i loro interessi privati. Dovrebbero capire che ciò che interessa agli italiani è riuscire a far campare la famiglia, arrivare a fine mese, far studiare i figli, comprarsi una casa per avere una stabilità, potersi godere la possibilità di fare una piccola vacanza o uscire qualche volta la sera per trovare un po’ di divertimento.
 
I nostri politici questi problemi non li hanno e non sanno cosa siano. Per loro il problema più importante è che cosa mi “tocca”, cosa posso gestire per avere più potere, più soldi, più proseliti. I nostri politici si sono dimenticati cosa è il sociale. Sembrano solo attenti alla politica economica, ma non si sono resi conto che stanno morendo le aziende, che l’Italia è in svendita. 
 
Forse, è il caso di comprendere che solo nell’armonia si genera benessere economico e sociale. Armonia che è dettata dall’avere la possibilità di trovare un lavoro (vorrei fosse presente che non è più pensabile l’idea di un posto fisso nell’era della globalizzazione), di aver garantito il diritto alla salute (cosa che sta venendo sempre meno), di avere la capacità di guardare ad un futuro, che ahimè non esiste più.
 
Quindi, se possiamo permetterci di offrire un contributo propositivo e non offensivo, la politica dia immediatamente prova di responsabilità, mettendo fine all’apparente violenta contrapposizione (che esiste solo mediaticamente) e si occupi dei problemi del Paese reale, della gente che in questa Italia non vede più speranza e futuro. 
 
Ci permettiamo anche un piccolo suggerimento al mondo dell’informazione, segnalando che c’è troppa violenza verbale all’interno dei dibattiti televisivi e non solo. C’è troppa offesa all’interno dei social media. C’è troppa aggressività in ogni dialogo o relazione, che hanno come conseguenza il generare ancor più violenza. Per una volta si abbia il buon senso di capire che ormai il limite è stato superato.
 
Saro Trovato   
 
27 settembre 2013
 
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