Se devi amarmi di Elizabeth Barrett Browning è una poesia che celebra l’amore assoluto, quello vero, quello che non pone nessuna condizione. Quando si ama veramente dovrebbe essere per l’eternità, ma la condizione necessaria è la spontaneità dell’appartenersi l’un l’altro.
Una poesia che la poetessa inglese ha scritto rivolgendosi al marito, il poeta decadentista Robert Browning. Una poesia che nel suo romanticismo, dona versi di grande intelligenza, su come dovrebbe essere l’amore di una coppia felice.
Se devi amarmi è il Sonetto XIV della raccolta Sonnets from the Portuguese (Sonetti dal portoghese) di Elizabeth Barrett Browning, pubblicata per la prima volta nel 1850.
Leggiamo questa poesia d’amore di Elizabeth Barrett Browning peer apprezzarne il messaggio e viverne la sensibilità.
Sonetto XIV – Se devi amarmi di Elizabeth Barrett Browning
Se devi amarmi, per null’altro sia
se non che per amore; non dire mai:
“L’amo per il sorriso, per lo sguardo,
la gentilezza del parlare, il modo
di pensare conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno”. Queste
son tutte cose che posson mutare,
Amato, in sé o per te, e un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto. Può scordare
il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti. Soltanto per amore
amami – e sempre, per l’eternità.
Sonnet XIV – If Thou Must Love Me, Elizabeth Barrett Browning
If thou must love me, let it be for nought
Except for love’s sake only. Do not say
“I love her for her smile—her look—her way
Of speaking gently,—for a trick of thought
That falls in well with mine, and certes brought
A sense of pleasant ease on such a day” –
For these things in themselves, Beloved, may
Be changed, or change for thee,—and love, so wrought,
May be unwrought so. Neither love me for
Thine own dear pity’s wiping my cheeks dry, –
A creature might forget to weep, who bore
Thy comfort long, and lose thy love thereby!
But love me for love’s sake, that evermore
Thou may’st love on, through love’s eternity.
Per Elizabeth Barrett Browning l’amore deve resistere a tutto
Se devi amarmi – Sonetto XIV è una poesia d’amore di Elizabeth Barrett Browning che esplora la natura del vero amore, quello che dura nel tempo e che mostra l’intelligenza di comprendere che l’amore deve saper essere sensibile ai cambiamenti che la vita propone.
L’amore duraturo dovrebbe essere incondizionato e basato unicamente sul legame profondo ed eterno tra due individui. L’autrice inglese esorta il marito ad amarla non per i suoi attributi fisici o le sue qualità esteriori, poiché questi possono cambiare o svanire nel tempo.
Chiede sempre al suo carissimo Robert di non amarla per sensibilità, perché lei non possa soffrire, anche questa forma di amore è destinato a non aver lunga vita.
Invece, la poetessa chiede l’importanza di un amore profondo e duraturo che trascenda le superficialità e possa resistere in tutte le circostanze.
Il Sonetto XIV sottolinea quindi la natura atemporale e trasformativa del vero amore. L’amore è qualcosa che trascende l’attimo, la fisicità, lo stato d’animo. È qualcosa di più profondo e universale.
L’autrice inglese ci ha raccontato dell’amore, dell’amore incondizionato verso suo marito, Robert Browning, al quale chiede una vita fondata su questo nobile sentimento.
Una grande poetessa, costretta a fuggire a Firenze insieme a suo marito, che ha saputo lasciarci questi versi commoventi.
Elizabeth Barrett Browning e l’Italia
Elisabeth Barrett nacque nel 1806 a Durham, in Inghilterra. Visse un’infanzia privilegiata con i suoi undici fratelli. Il padre aveva fatto fortuna grazie a delle piantagioni di zucchero in Giamaica, dove aveva comprato una grande tenuta a Malvern Hills, dove Elizabeth trascorreva il tempo andando a cavallo e allestendo spettacoli teatrali con la sua famiglia.
Elizabeth, non ancora adulta, aveva già letto Milton, Shakespeare e Dante. All’età di dodici anni scrisse un poema epico. La sua passione per i classici e i metafisici fu bilanciata da un forte spirito religioso.
Fra il 1832 e il 1837, a seguito di dissesti finanziari, la famiglia Barrett traslocò tre volte per poi stabilirsi a Londra. Nel 1838 fu pubblicata la raccolta The Seraphim and Other Poems. Nello stesso periodo, Elizabeth Barrett ebbe gravi problemi di salute che la resero invalida agli arti inferiori e la costrinsero a restare in casa e a frequentare solo due o tre persone oltre ai familiari.
Nel 1844, l’uscita dei Poems la rese una delle più popolari scrittrici del momento. La lettura della sua raccolta di poesie spinse il poeta Robert Browning a scriverle per manifestare il proprio apprezzamento. Nel 1845 si incontrarono e poco dopo, essendo il padre di Elizabeth fieramente contrario alle loro nozze, si sposarono di nascosto e fuggirono insieme a Firenze dove ebbero un figlio, Pen.
A Firenze risiedevano in Piazza San Felice, in un appartamento a Palazzo Guidi che oggi è diventato il museo di Casa Guidi, dedicato alla loro memoria.
Elizabeth Barrett Browning pubblicò in seguito Sonnets from the Portuguese (1850), Casa Guidi Windows (1851), Aurora Leigh (1856) e Poems before Congress (raccolta dei suoi poemi, 1860).
Fu una grande fautrice del Risorgimento italiano, che descrisse puntualmente, soprattutto gli avvenimenti del 1848-1849 in Casa Guidi Windows. Stimava molto Camillo Benso conte di Cavour e si rattristò per la sua morte.