Tutti ci chiediamo “come sarà?”, cosa accadrà domani, fra un mese, fra dieci anni? Saremo ancora qui? Se sì, come? Insieme? Il tema dell’amore, insieme a quello della riflessione su futuro e incertezza, sono i protagonisti di “Come sarà?”, una poesia di Wisława Szymborska rimasta, fino a poche settimane fa, inedita. Scopriamola insieme.
“Come sarà?” di Wisława Szymborska
Come sarà, buono o cattivo,
questo nostro amore?
Cosa ci prenderà e cosa ci darà?
Chi finirà per ferire?
Neppure lui ancora sa
che uccello lo porterà in volo.Se una colomba,
oppure un corvo
farà cadere una piuma sulla soglia.
E Quanto durerà? Una o due settimane?
Quante primavere, quanti inverni?
Chissà che invece non resti con noi
fino all’ultima notte e giorno?Neppure lui ancora sa
che uccello lo porterà in volo.
Che ala ci farà ombra,
che artiglio segnerà il tempo,
neppure lui ancora sa,
ci vede,
ci sente,
è esitante.
Il significato di questa poesia
Dove leggere “Come sarà?”
“Come sarà?” è una meravigliosa poesia tratta dalla nuovissima raccolta, edita da Adelphi, dedicata agli scritti inediti di Wisława Szymborska. Il libriccino, che si intitola “Racconto antico” ed è uscito lo scorso 4 marzo con testo a fronte polacco e traduzione curata da Andrea Ceccherelli, raccoglie poesie inedite e brevi testi in prosa che la scrittrice polacca non aveva mai pubblicato.
Si tratta di brevi quadri che raccontano la vita di tutti i giorni, con la chiave ironica di sempre e un occhio di riguardo nei confronti degli oggetti inanimati – protagonisti di “Favole sulla vita dele cose inanimate”, venute alla luce negli anni ‘40 – e della continua riflessione su passato e futuro.
Essenziale e incerta
“Come sarà?” di Wisława Szymborska si distingue per uno stile essenziale, ma profondamente evocativo, in cui il ritmo è scandito da una serie di domande senza risposta.
Le interrogative, infatti, sono il cuore pulsante del testo: ogni verso sembra aprire uno spazio di incertezza, come se l’amore fosse un enigma che non può essere risolto, ma solo vissuto. Questo uso insistito delle domande trasmette un senso di attesa, di sospensione, che avvolge il lettore in un’atmosfera di dubbio e meraviglia.
L’incertezza viene amplificata dalla ripetizione della formula “Neppure lui ancora sa”, che rafforza l’idea di un destino ignoto, lasciato al capriccio del tempo. La metafora centrale della poesia è quella dell’amore come un uccello in volo, il cui tipo e il cui comportamento restano misteriosi: potrebbe essere una colomba, simbolo di pace e purezza, oppure un corvo, presagio di oscurità e dolore.
Anche gli elementi naturali come l’ombra dell’ala o l’artiglio che segna il tempo evocano un contrasto tra protezione e ferita, tra tenerezza e sofferenza.
Lo stile di Szymborska è asciutto, privo di orpelli, eppure riesce a creare immagini di grande intensità con pochissime parole, lasciando spazio all’immaginazione e alla riflessione del lettore.
Amore e futuro
Sul piano del contenuto, la poesia affronta con sensibilità e profondità il tema dell’amore, ma lo fa sottraendosi a ogni idealizzazione: più che esaltarlo come forza assoluta e sicura, lo mostra nella sua precarietà e imprevedibilità.
L’amore, secondo la poetessa, è una condizione sospesa tra speranza e timore, tra il desiderio che resti e la consapevolezza che potrebbe svanire. Le domande sulla durata – “Una o due settimane? Quante primavere, quanti inverni?” – suggeriscono l’instabilità dei sentimenti, il loro possibile esaurimento, ma anche l’ipotesi che, contro ogni aspettativa, possano accompagnare due persone “fino all’ultima notte e giorno”.
Accanto alla riflessione sull’amore, la poesia si allarga a una più ampia meditazione sul futuro: l’incapacità di prevederlo, l’attesa che può rivelarsi dolce o angosciante. L’amore è paragonato a una creatura viva, che “ci vede, ci sente, è esitante”, come se anch’esso fosse soggetto ai dubbi che tormentano gli amanti.
Questo senso di indeterminatezza rende la poesia universale: chiunque abbia vissuto un sentimento profondo riconosce la paura di perderlo, l’oscillazione tra fiducia e insicurezza.
Szymborska, con la sua consueta leggerezza profonda, ci invita così ad accettare il mistero dell’amore e del tempo, senza cercare risposte definitive, ma lasciandoci trasportare dal volo imprevedibile della vita.